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Redditi, in caso di manutenzione straordinaria l’immobile è considerato a disposizione

Non si considerano produttive di reddito le unità immobiliari per le quali sono state rilasciate licenze, concessioni o autorizzazioni per restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia

di Alfredo Calvano e Attilio Calvano

La domanda

Un contribuente ha presentato al Comune una pratica per manutenzione straordinaria (non ristrutturazione) di un immobile. Per il periodo di durata dei lavori, l’immobile andrà indicato in dichiarazione dei redditi come «a disposizione» o «altri casi»? Nel primo caso, possedendo nello stesso comune un’abitazione principale, la rendita catastale dovrebbe essere tassata al 50%, è corretto?
A.P. - Pavia

In forza di quanto disposto dall’articolo 36, comma 3 del Testo unico delle imposte sui redditi, Dpr 917/1986, non si considerano produttive di reddito le unità immobiliari per le quali sono state rilasciate licenze, concessioni o autorizzazioni per restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia, limitatamente al periodo di validità del provvedimento durante il quale l’unità immobiliare non è comunque utilizzata. Non rientrando il titolo amministrativo rilasciato al contribuente per la manutenzione dell’immobile fra quelli appena elencati, l’unità immobiliare è da considerare a disposizione dello stesso e pertanto al rigo RB1, colonna 2 («Utilizzo») , del quadro RB modello Redditi va trascritto il codice 2; mentre la colonna 12 («Casi particolari Imu») va valorizzata con il codice 3, trattandosi di immobile ad uso abitativo non locato, assoggettato ad Imu, situato nello stesso Comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione principale. In tal caso, la rendita catastale concorrerà alla formazione della base imponibile dell’Irpef e delle relative addizionali nella misura del 50% e pertanto occorre riportare questo valore (aumentato di un terzo, ex articolo 41 del Tuir) nella colonna 13 (tassazione ordinaria) e l’altro 50% (non tassabile) nella colonna 17.

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