Imposte

Confindustria: «Semplificazione con un riordino complessivo»

di Nicoletta Picchio

Una riforma fiscale complessiva, che semplifichi gli adempimenti. «Serve un cammino condiviso tra fisco e contribuente. Il fisco è un motore e il motore deve essere forte e pulito». Per Emanuele Orsini, vice presidente di Confindustria per il Credito, la Finanza e il fisco, il sistema attuale «è una somma di misure stratificate che non risponde alle esigenze di cittadini e imprese». Serve una semplificazione, ha detto al convegno organizzato dal Sole 24 Ore, “Quale fisco per il futuro, obiettivo riforma”, in vista della revisione del sistema tributario prevista dal governo a fine luglio.

«Serve un intervento di riforma complessivo, è un'occasione fondamentale ed epocale per far correre le nostre imprese e che sia utile a tutto il paese», ha continuato Orsini. Semplificare, per il vice presidente di Confindustria, vuol dire togliere adempimenti che non hanno senso in questo momento storico. Oppure capire l'effettivo ritorno. Per esempio sulla fatturazione elettronica «le imprese hanno lavorato ma non hanno avuto un riscontro in termini di semplificazione». C'è poi il tema delle agevolazioni: «ora non è facile capire quanto hanno scaricato a terra. Non vuol dire abolirle, ma valutarle», ha continuato Orsini, che ha allargato il raggio non solo alle imprese ma alle famiglie «il paese invecchia, non bisogna penalizzare le mamme».

Oggi il fisco si presenta come un Frankenstein, ha aggiunto, misure stratificate e complesse. Tra le priorità occorre la definitiva abolizione dell'Irap, che può essere importante anche per attrarre investimenti. «E' importante non politicizzare la riforma. Le parti sociali, la politica e le imprese devono andare nella stessa direzione, altrimenti non si realizzerà la riforma del futuro».

Orsini nel pomeriggio, intervenendo ad un convegno di Banca Akros – Banco Bpm, si è soffermato sul rapporto banche e imprese. «Per avere imprese forti servono banche forti. Abbiamo bisogno di credito e di attenzione ai territori e alle imprese, con i loro dipendenti. Servono tre poli per avere un sistema bancario forte, vicino a noi, che ci possa accompagnare nei nostri investimenti», ha detto ancora il vice presidente di Confindustria.

Per crescere bisogna puntare anche ad una maggiore patrimonializzazione delle imprese: bisognerebbe istituire incentivi fiscali forti per le imprese che varano aumenti di capitale e per chi investe nel capitale delle aziende, tema che va affrontato nell'ambito del Pnrr, con una attenzione uguale a quella riservata alle riforme. Orsini ha parlato anche del problema dell'indebitamento delle imprese e della necessità di allungare il debito: il decreto Sostegni bis ha allungato i tempi da 6 a 10anni. Ora, ha sottolineato, occorre un rapido via libera da parte della Ue.

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