Adempimenti

Debutta la precompilata Iva: nella fase 2 platea più ampia

Le Entrate lanciano la dichiarazione per 2,4 milioni di autonomi, società e professionisti. Da mercoledì 15 sarà possibile anche modificare, accettare e inviare il modello predisposto

di Marco Mobili e Giovanni Parente

La transizione al fisco digitale compie un ulteriore balzo in avanti. Dopo un percorso di avvicinamento partito da lontano con le comunicazioni periodiche Iva e la fatturazione elettronica per acquisire i dati e, da circa un anno, la messa a disposizione dei registri Iva precompilati, l’agenzia delle Entrate ha rilasciato venerdì 10 febbraio a 2,4 milioni di autonomi, professionisti e imprese la dichiarazione precompilata Iva per l’anno d’imposta 2022. Si tratta, per altro, di un obiettivo indicato dal Governo nel Piano nazionale di ripresa e resilienza che ora l’Italia raggiunge con 4 mesi di anticipo rispetto al 30 giugno e a quanto indicato nel capitolo sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione del Pnrr. Un traguardo finalizzato principalmente alla semplificazione degli adempimenti di imprese e professionisti.

Dopo il modello 730 per pensionati e dipendenti, il modello Redditi per le altre persone fisiche, si chiude il cerchio con le dichiarazioni annuali delle partite Iva. Il servizio, infatti, è disponibile per le imprese e i lavoratori autonomi che rientrano nella platea indicata dall’amministrazione finanziaria con i provvedimenti dell’8 luglio 2021 e del 12 gennaio scorso. Si tratta, come ricorda una nota delle Entrate, di soggetti passivi residenti e stabiliti in Italia che effettuano la liquidazione trimestrale, con esclusione di alcune categorie come quelle che operano in particolari settori di attività o per i quali sono previsti regimi speciali ai fini Iva. Per fare qualche esempio parliamo di editoria, vendita di beni usati o agenzie di viaggio. Con il provvedimento dello scorso gennaio sono stati inoltre inclusi, tra gli altri, i produttori agricoli (o coloro che svolgono attività agricole connesse) e gli agriturismi (si veda il precedente articolo).

Ma come tutto ciò che riguarda il mondo della digitalizzazione anche la nuova precompilata è già in evoluzione. Lo stesso direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha spiegato che l’Agenzia già sta lavorando a un ampliamento della platea che potrà utilizzare la dichiarazione annuale precompilata. La disponibilità di ulteriori dati messi a disposizione dell’amministrazione con le fatture elettroniche e gli scontrini telematici potrà infatti aumentare il livello di dettaglio delle informazioni e portare alla precompilazione anche per quei soggetti oggi esclusi. Si pensi ad esempio ai commercianti al dettaglio che trasmettono gli scontrini telematici senza distinzione di aliquote Iva.

I contribuenti interessati, dunque, potranno già dal prossimo 15 febbraio modificare il modello, integrarlo laddove riscontrassero inesattezze o la mancanza di dati e informazioni inserite dall’amministrazione, e procedere successivamente all’invio. Tutto si muove sul portale del Fisco con la nuova funzionalità inserita in «Fatture e corrispettivi». In questo ambiente riservato a cui si potrà accedere con le credenziali ammesse o con delega al professionista abilitato, è presente una sezione dedicata ai documenti Iva precompilati (che contiene già i registri e le liquidazioni periodiche) a cui è stata aggiunta la dichiarazione annuale Iva. Il contribuente si trova, quindi, i quadri del modello come ad esempio il VA con le informazioni e i dati relativi alle attività, il VF sulle operazioni passive e l’Iva ammesse in detrazione per arrivare fino al VX con la determinazione dell’imposta da versare o del credito d’imposta. Ma potrà anche visualizzarla per intero in formato Pdf. Le schermate consentono anche di visualizzare le segnalazioni fornite dalle Entrate come la presenza di indicazioni di tipo bloccante.

Il sistema, infine, permette di calcolare e pagare l’imposta ed eventualmente di inviare una dichiarazione correttiva o integrativa. E, come spiegano le Entrate, si possono importare nei propri sistemi gestionali i dati precompilati, in modo da poterli confrontare con quelli contenuti nei propri database.

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