Professione

Per le liti tributarie arretrato in calo ma vale 50,4 miliardi

di Giovanni Parente

La tendenza in atto porta a pensare che già dai primi mesi del 2018 le controversie tributarie pendenti potrebbero attestarsi anche al di sotto quota 400mila. Per ora i dati ufficiali (contenuti nel rapporto annuale diffuso ieri e curato dalla direzione Giustizia tributaria del Mef guidata da Fiorenzo Sirianni) mostrano che a fine 2017 i fascicoli ancora da portare in decisione tra primo e secondo grado erano poco più di 417mila, con un calo del 21% rispetto al 2015. Nel complesso però queste controversie ancora lista di attesa valgono 50,4 miliardi di euro. Una cifra che è tornata a rimbalzare anche nel dibattito politico degli ultimi giorni. E, in quest’ottica, sono ancora tutti da valutare gli effetti della sanatoria delle liti pendenti, per le quali il 2 luglio scadrà il termine di versamento della terza e ultima rata ed entro il 31 luglio potrebbe essere notificato l’eventuale diniego alla definizione agevolata.

Tornando ai dati del contenzioso, però, si può notare come la spinta maggiore alla riduzione delle pendenze arrivi dalla decisa contrazione delle nuove liti in arrivo a causa soprattutto degli istituti deflattivi (-17,7% rispetto al 2015 tra Ctp e Ctr) mentre sulle definizioni si sia registrata una situazione molto particolare. Nel complesso le cause decise scendono del 12,2% negli ultimi due anni (nel 2017 erano quasi 262mila) ma la frenata maggiore si registra in primo grado (quasi il 17% in meno nel biennio considerato). Mentre in Ctr il calo è più contenuto nel 2017 rispetto al 2016 mentre nel confronto con il 2015 il dato è maggiore (quasi 59mila contro 54.200). Il rapporto della direzione Giustizia tributaria spiega che «la riduzione del numero di controversie decise nel periodo in esame risulta essere in correlazione con la corrispondente riduzione del numero di giudici tributari in servizio, anche se l'indice di produttività del 2017, rappresentato dal rapporto tra il numero di controversie definite ed il numero dei giudici, risulta in calo rispetto a quello registrato nel biennio precedente» (-5,2% rispetto al 2015 e -7,2% rispetto al 2016).

Ma il contenzioso tributario guarda sempre di più al digitale. Anche se il processo telematico è ancora facoltativo, ormai è operativo in tutta Italia. Nel 2017 in entrambi i gradi sono stati effettuati circa 241mila depositi telematici (il 20% del totale degli atti depositati). I professionisti che in qualità di difensori hanno utilizzato il servizio telematico nel 2017 sono stati 3.572: avvocati (61%) e commercialisti (31,5%) sono le due categorie più rappresentate.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©