Contabilità

Commercialisti: «Per Spa ed Srl fino a 180 giorni per presentare i bilanci 2016»

di Federica Micardi

Un po’ di ossigeno per le Spa e le Srl che devono approvare i bilanci 2016 in linea con i nuovi principi contabili, avranno infatti a disposizione 180 giorni – e non solo 120 – per chiudere i conti. La “buona notizia” arriva dalla «Commissione per lo studio dei principi contabili nazionali» del Consiglio nazionale dei commercialisti, presieduta dal professor Gianfranco Capodaglio, che ritiene l’applicazione delle nuove disposizioni del Dlgs 139/2015 una valida causa di differimento. A una condizione, però, che lo Statuto della società preveda espressamente tale possibilità prevista dal Codice civile, all’articolo 2364, comma 2 (norma estesa alle Srl dall’articolo 2478-bis, comma 1, Codice civile); «Una previsione – assicura Raffaele Marcello, consigliere nazionale con delega ai Principi contabili, Principi di revisione e Sistema dei controlli – molto diffusa negli Statuti».
Ma facciamo un passo indietro. Il Dlgs 139 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 205 del 4 settembre 2015, in vigore dal 1° gennaio 2016, attua la direttiva 2013/34/Ue relativa ai bilanci d’esercizio, ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di imprese modificando norme e direttive precedenti. L’articolo 12 di questo decreto, che contiene le «Disposizioni finali e transitorie», prevede che l’Oic, l’Organismo italiano di contabilità aggiorni i principi contabili nazionali sulla base delle nuove disposizioni. Cosa che, per essere fatta, ha richiesto più di un anno, e infatti l’Oic ha pubblicato il nuovo quadro di principi contabili solo il 22 dicembre scorso (in questo periodo l’Oic ha anche ottenuto, in base alla legge 116/2016, il riconoscimento formale del ruolo di «istituto nazionale per i principi contabili») .
Nonostante le difficoltà che scaturiscono dall’applicazione dei principi contabili aggiornati sulla loro utilità si è tutti d’accordo, come sottolinea Gerardo Longobardi, presidente uscente del Consiglio nazionale: «Non c’è dubbio che la presenza di principi contabili che sappiano svolgere una appropriata funzione integrativa e interpretativa è una condizione preliminare essenziale per poter applicare in modo tecnicamente corretto le norme di riferimento. In questa particolare fase di transizione, le disposizioni dello standard setter nazionale danno soluzione a molti dubbi applicativi che altrimenti sarebbero stati risolti in maniera disomogenea dagli operatori». Nel passare dalla teoria alla pratica bisognerà però superare degli ostacoli, e per Raffaele Marcello il Consiglio nazionale ora si dovrà concentrare «sull’analisi delle problematiche che possono emergere nell’applicazione dei principi, al fine di presentare indicazioni operative, in linea con i principi contabili dello standard setter, e poter mettere i colleghi e gli operatori nelle migliori condizioni per poter svolgere la propria attività».
Alla luce delle novità molte società potrebbero quindi avere bisogno di più tempo per organizzare e stimare in maniera adeguata l’impatto che avrà l’applicazione dei principi contabili “aggiornati”, che in alcuni casi richiedono anche il ricalcolo delle voci del bilancio 2015 per consentire la comparazione dei risultati.
Chi può decidere sulla necessità di tempi più lunghi sono gli amministratori delle società, a cui la legge riconosce questo potere «quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura e all’oggetto della società» e l’interpretazione della Commissione per lo studio dei principi contabili nazionali che suggerisce di prendere più tempo facendo appello all’articolo 2364 del Codice civile si rivolge proprio a loro.

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