Controlli e liti

Professionisti contro lo stop all’impugnazione dell’estratto di ruolo

L’appello dei sindacati dei commercialisti e le proteste degli avvocati

di Federica Micardi

I professionisti si mobilitano contro il divieto di impugnazione dell’estratto di ruolo.

Ieri, attraverso un comunicato congiunto, i sindacati dei commercialisti (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec e Unico) hanno denunciano che l'introduzione del divieto di impugnabilità dell'estratto di ruolo prevista da un emendamento approvato dal Senato al Dl fisco-lavoro (146/2021) sottrae garanzie di difesa ai contribuenti.

Secondo i sindacati si tratta di un atto che si inserisce in un percorso di costante degrado del rapporto tra contribuente ed erario, in aperta antitesi rispetto allo Statuto dei diritti del contribuente ed in aperta contraddizione con l’idea di un “Fisco amico”. I sindacati invitano «tutti i parlamentari a farsi garanti dei diritti dei cittadini da essi rappresentati, resistendo ad una pubblica amministrazione che si fa accentratrice di un potere legislativo che non le compete». Rivolgono, inoltre un appello al Presidente della Repubblica, nel suo ruolo di garante dei diritti costituzionali, «a porre particolare attenzione alla portata impeditiva di questa norFedema, rispetto all’esercizio del diritto di difesa».

L’emendamento “incriminato” è stato approvato il 30 novembre. Tra i primi a lanciare l’allarme - all’atto della presentazione dell’emendamento - l’Uncat, l’Unione degli avvocati tributaristi che parla di una misura che sovverte il rapporto democratico tra cittadini e Stato. L’Anf, associazione nazionale forense, definisce questa nuova norma una «tagliola sui diritti dei contribuenti».

L'Organismo congressuale forense e il Consiglio nazionale forense hanno scritto una lettera alla presidente del Senato Casellati, al presidente della Commissione finanze D'Alfonso e alla presidente della Commissione lavoro al Senato Matrisciano denunciando che con questa norma si snaturano anche gli effetti della giurisprudenza (Cassazione Sezioni Unite 19074/2015), che consente al contribuente che non ha ricevuto la notifica della cartella di pagamento di tutelarsi anche quando ne viene a conoscenza presso gli uffici della riscossione. Per Ocf e Cnf lo snellimento dell’attività amministrativa e di riscossione o la dichiarata azione di contrasto avverso cause pretestuose non può avvenire a danno della tutela dei diritti di difesa garantiti dalla Costituzione.

A parlare di un uso pretestuoso dell’impugnazione dell’estratto di ruolo al solo scopo di sfruttare i diffusi problemi legati alle notifiche delle cartelle è un documento contenuto nella relazione conclusiva della Commissione di riforma della giustizia tributaria, che rileva che sui complessivi 135mila ricorsi contro la Riscossione, 55mila risultano innescati proprio dagli estratti di ruolo.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©