Adempimenti

Gestione separata Inps, aliquota Dis-coll all’1,31 per cento

La circolare 25/2022 fissa i nuovi importi. Per i liberi professionisti l’aumento Iscro porta l’aliquota al 26,23%

di Matteo Prioschi

Da gennaio 2022 è dell’1,31% l’aliquota per la Dis-coll dovuta da alcune categorie di iscritti alla gestione separata Inps. L’informazione è stata fornita dall’istituto di previdenza nella circolare 25/2022 che riassume le aliquote contributive previste per la gestione.

La legge di Bilancio 2022, oltre a modificare la Dis-coll, ha stabilito che per la stessa è dovuta un’aliquota contributiva contro la disoccupazione «pari a quella dovuta per la Naspi». Fino alla pubblicazione della circolare 25/2022 c’era incertezza sul valore dell’aliquota. Infatti per i dipendenti l’aliquota complessiva è dell’1,61%, di cui 0,30 vengono destinati al Fondo di rotazione o ai Fondi interprofessionali. Su indicazione del ministero del Lavoro, è stato deciso che agli iscritti alla gestione separata si applica solo l’1,31%, molto probabilmente perché tali lavoratori non hanno accesso ai fondi alimentati con lo 0,30 per cento. Fino all’anno scorso l’aliquota Dis-coll era dello 0,51 per cento.

L’aumento riguarda:

• collaboratori coordinati e continuativi;

• dottorandi, assegnisti, titolari di borse di studio;

• amministratori, sindaci o revisori di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica.

Poiché l’ufficializzazione dell’1,31% è arrivata a versamenti del mese di gennaio già effettuati, i committenti possono integrare gli importi entro tre mesi a partire da febbraio.

Le aliquote complessive

La circolare dettaglia inoltre le aliquote complessive dovute dalle varie categorie di lavoratori iscritti alla gestione separata, tenuto conto di quanto dovuto per le prestazioni previdenziali (Ivs) cioè 33% o 25%, più le aliquote aggiuntive, quando dovute, per malattia, maternità e assegni nucleo familiare (0,50%), maternità (0,22%), Dis-coll (1,31% o 0,51% quest’ultima solo per gli amministratori di enti locali iscritti alla gestione come liberi professionisti). Sommando tutti i valori, per alcune categorie l’aliquota complessiva arriva così al 35,03 per cento.

I liberi professionisti

I liberi professionisti, invece, devono fare i conti con l’incremento dallo 0,26 allo 0,51% dell’aliquota aggiuntiva per l’Iscro, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. Sommandola al 25% dovuto per Ivs e allo 0,72% per la maternità, il totale è del 26,23 per cento.

Invariata al 24% l’aliquota per gli iscritti anche ad altre gestioni previdenziali obbligatorie o già pensionati, sia collaboratori che liberi professionisti.

Minimale e massimale di reddito

Il minimale di reddito quest’anno è 16.243 euro.

Quindi in relazione alle aliquote applicate alle varie categorie, per ottenere l’accredito di un’intera annualità previdenziale si devono versare i seguenti importi:

• iscritti con aliquota al 24 per cento: 3.898,32 euro;

• professionisti con aliquota del 26,23 per cento: 4.260,54 euro;

• collaboratori e assimilati con aliquota del 33,72 per cento: 5.477,14 euro;

• collaboratori e assimilati con aliquota del 35,03 per cento: 5.689,92 euro.

Il massimale di reddito è di 105.014 euro.

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