Adempimenti

Volata finale per il 730: per redditi e spese scelta sulle integrazioni

Venerdì 30 settembre la scadenza per l’invio. Ultimi controlli su oneri mancanti, redditi immobiliari e costi deducibili da prestazioni occasionali, sublocazioni e plusvalenze immobiliari

di Daniela Stefani e Marcello Tarabusi

Ultimi controlli prima dell’invio «fai-da-te» del 730 precompilato entro venerdì 30 settembre. Attenzione agli oneri mancanti, ai redditi immobiliari e ai costi deducibili da prestazioni occasionali, sublocazioni e plusvalenze immobiliari.

Il modello 730 può essere presentato entro il 30 settembre inviandolo in proprio tramite il sito dell’Agenzia, oppure avvalendosi dell’assistenza di Caf o professionisti. Accedendo all’area privata del sito web dedicato alla precompilata è possibile, anzitutto, scaricare il file pdf della dichiarazione predisposta in automatico in base alle spese ed alle informazioni presenti sul sistema. In calce al file è riportata l’indicazione analitica degli «elementi a base della dichiarazione precompilata»: si troveranno anzitutto i dati delle Cu, i redditi di fabbricati e gli altri redditi presenti.

I redditi

Va controllato che i dati dei redditi da lavoro (anche occasionale) e gli altri redditi soggetti a ritenuta (ad esempio diritti d’autore o compensi per collaborazione a giornali e riviste) quadrino con il totale delle Cu in proprio possesso. Può anche accadere che un reddito non sia indicato perché corrisposto da soggetto che non è sostituto d’imposta (ad esempio un committente privato; una vincita online su siti esteri; una sublocazione ad inquilino privato con contratto breve non registrato; una plusvalenza immobiliare). In questo caso bisogna verificare di essere in possesso di tutti i documenti: ricevute rilasciate, contratti, atto di vendita, movimentazioni bancarie o finanziarie che provino l’importo incassato.

Vi sono poi redditi per i quali è consentito dedurre le spese specificamente inerenti: ad esempio le prestazioni occasionali, la sublocazione, le plusvalenze. Queste spese non sono comprese nella precompilata e vanno inserite manualmente, accertandosi di disporre di tutta la documentazione (fatture o scontrini parlanti, spese di viaggio per prestazioni occasionali rese fuori città, ricevute del locatore in regola con il bollo per l’affitto dei beni sublocati, denuncia di successione o rogito di acquisto dell’immobile venduto e fattura del notaio, eccetera).

Oneri deducibili e detraibili

Per gli oneri, va anzitutto controllato che i totali delle varie tipologie di spese (sanitarie, assicurazioni, interessi, eccetera) corrispondano al totale risultante dai documenti in proprio possesso. Si può scaricare dal sito del sistema Ts o da quello dell’agenzia delle Entrate anche il dettaglio delle singole spese sanitarie, e quindi fare in proprio un controllo analitico per ogni voce.

Se gli importi presenti nella precompilata sono pari o superiori a quanto risulta dai documenti di cui si dispone, e non sono necessarie modifiche (nemmeno per inserire redditi non presenti), conviene inviarla senza modifiche: le spese detraibili e deducibili saranno quelle risultanti dal sistema.

Se tra le spese precaricate ne mancano alcune di quelle sostenute (ad esempio spese sanitarie all’estero, o spese presso un soggetto non obbligato all’invio, o anche un mero errore), queste vanno inserite solo se si dispone della relativa documentazione. La disposizione applicabile alla dichiarazione di quest’anno (articolo 5 del Dlgs 175/2014 come modificato dal Dl 146/2021) prevede che, a differenza del passato, in caso di modifica il controllo formale è svolto solo sui documenti che hanno determinato la modifica. Pertanto se si devono solo aggiungere spese non presenti, va verificato di avere la documentazione completa per quelle inserite ex novo (non solo ricevute, fatture e scontrini, ma anche prova del pagamento tracciato quando è richiesto).

Il recupero dei documenti

Che fare quando non si trovano i documenti di spesa? Molti possono essere recuperati: tra le email ricevute, oppure sui siti o le app utilizzati per l’acquisto o il pagamento (assicurazioni, banche, e altri soggetti spesso mettono a disposizione su sito e app i documenti analitici dell’anno precedente e di quello in corso). Se per esempio si ha prova di aver pagato un premio assicurativo, ma nella precompilata manca e non si trova la quietanza, si può correre il rischio di inserire la spesa, ottenendo poi dalla compagnia una copia nei giorni successivi all’invio. Ciò vale, a maggior ragione, per eventuali redditi riscossi di cui non si ha documentazione completa: meglio inserirli, per evitare il rischio di sanzioni per dichiarazione infedele, e mettersi poi in cerca di duplicati o copie (ad esempio chiedendo all’inquilino o al committente copia delle ricevute emesse, o recuperando dalla piattaforma di gioco online i dati delle vincite fatte all’estero).

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