I temi di NT+Le massime di Cassazione

Le sentenze di Cassazione su indagini finanziarie, autotutela e detrazione Iva

di Luca Benigni e Ferruccio Bogetti

Ditta individuale socia di Spa, l’uso promiscuo dello stesso conto bancario va giustificato

Il conto corrente dell’imprenditore individuale, sottoposto a indagini finanziarie, utilizzato promiscuamente insieme a quello della società per azioni di cui egli risulta socio, non consente al giudice tributario di imputare i movimenti bancari non giustificati alla sola società di capitali. È sempre onere del contribuente sottoposto ad indagini bancarie, fornire all’Amministrazione la prova che le movimentazioni bancarie utilizzate ai fini dell’accertamento del reddito della ditta individuale non siano già state incluse nel reddito imponibile della società per azioni. E ciò vale anche nel caso in cui la società di capitali possa avere un volume d’affari superiore a quello della ditta individuale.

Cassazione, ordinanza 2941/2022

Registro fisso per il riconoscimento del debito se il sotteso rapporto è in campo Iva

La scrittura privata di riconoscimento di debito, allorquando la disciplina tributaria del sottostante rapporto fondamentale è attratta nel campo Iva, sconta l’imposta di registro in misura fissa anziché proporzionale. In base al principio di alternatività Iva/registro il riconoscimento di debito effettuato dalla parte ingiunta, se riferito ad una cessione di beni e/o a una prestazione di servizi sottoposta ad Iva, sconta l’imposta di registro in misura fissa.

Cassazione, ordinanza 2998/2022

La costituzione dell’appellato sana l’erronea indicazione della Ctr

La sanzione dell’inammissibilità del ricorso in appello, per aver omesso l’indicazione della Commissione tributaria regionale (Ctr) a cui è diretto, va sempre interpretata in armonia con il sistema processuale, inteso a garantire la tutela delle parti in posizione di parità, così da evitare irragionevoli sanzioni di inammissibilità. Non può sussistere alcuna preclusione da parte del Giudice tributario alla disamina del gravame, se il giudizio di secondo grado, introdotto dall’appellante, vede la partecipazione dell’appellato regolarmente costituito. Infatti in tal caso si possono reputare noti sia l’Autorità giurisdizionale competente a decidere sia la controparte.

Cassazione, ordinanza 3090/2022

Immobili conferiti senza decurtare le ipoteche a garanzia dei prestiti personali dei soci

In caso di immobili conferiti in società da parte di persone fisiche, la base imponibile, rilevante ai fini dell’imposta di registro, non può essere decurtata delle passività connesse alle ipoteche su di essi in precedenza iscritte per consentire agli stessi conferenti di farsi erogare un finanziamento personale. Ciò perché nella determinazione dell’imposta di registro possono essere dedotte dalla base imponibile le sole passività inerenti al bene trasferito, con esclusione dunque di quelle che non siano ad essere correlate ancorché gravanti sul medesimo cespite.

Cassazione, sentenza 3094/2022

Solo giudicato e decadenza stoppano l’autotutela

È legittimo l’esercizio dell’autotutela da parte dell’amministrazione fino al momento in cui non sia ancora passata in giudicato la sentenza che annulla la pretesa riferita all’atto impositivo oggetto di opposizione, per il quale può dunque essere emesso un nuovo atto impositivo che annulla in via amministrativa quello precedente oggetto della pronuncia. Grazie al «principio di perennità»che consegue all’esigenza di continua e puntuale aderenza dell’azione amministrativa all’interesse pubblico, il potere dell’Amministrazione sopravvive al suo esercizio. Esso può nuovamente manifestarsi anche in relazione alla medesima fattispecie ed addirittura in senso opposto alla precedente manifestazione del potere stesso, con le sole eccezioni della formazione del giudicato definitivo oppure dell’intervenuta decadenza della potestà accertativa dell’Ufficio.

Cassazione, sentenza 3268/2022

L’amministratore giudiziario ricorre in Ctp contro gli atti impositivi

In caso di misura di prevenzione, laddove i presupposti relativi all’an e al quantum della pretesa siano insorti in epoca antecedente alla sua adozione, è sempre il Giudice tributario legittimato a dirimere la controversia introdotta con ricorso dall’amministratore giudiziario della società per cui la misura è stata adottata. Infatti la cognizione del giudice della prevenzione, al pari di quella del Giudice del fallimento, è limitata unicamente all’accertamento dell’idoneità del titolo e della collocazione del credito tributario vantato dall’ente nell’ambito del passivo concorsuale.

Cassazione, ordinanza 3737/2022

Dichiarazione omessa e mancata comparizione legittimano l’induttivo senza detrazione dell’Iva

L’inottemperanza all’obbligo di presentazione della dichiarazione Iva rende legittimo l’accertamento induttivo dell’qmministrazione se il contribuente rimane inerte alla richiesta di documentazione contenuta nell’invito a comparire. In tal caso l’amministrazione è comunque legittimata a ricostruire il giro d’affari in base a qualunque elemento in suo possesso come pure a non riconoscere l’Iva detraibile se non risulta dalle dichiarazioni periodiche. In quest’ultimo caso risulta essere altresì irrilevante che quest’ultima possa emergere da altra documentazione, come la contabilità d’impresa.

Cassazione, ordinanza 3770/2022