Imposte

Aiuti alle Pmi e alle micro aziende per la fabbrica intelligente

di Alessandro Sacrestano

Pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 17 luglio il decreto del ministero dello Sviluppo economico del 9 marzo 2018 sugli incentivi per l’acquisto di macchinari innovativi.

Particolarmente interessante è la dotazione messa in campo per finanziare lo strumento: tenuto conto delle indicazioni fornite nel Dm 21 maggio 2018, le risorse a disposizione ammontano a euro 341.494.000 a valere sul Pon «Imprese e competitività» 2014-2020 (fondi Fesr).

Beneficiari

L’intervento è destinato, però, alle sole imprese con operatività in una delle Regioni meno sviluppate del Paese: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. L’obiettivo è favorire l’implementazione di programmi di investimento innovativi che agevolino la transizione, per tali imprese, da procedure produttive tradizionali verso modalità “intelligenti”. La logica è sottesa al piano nazionale Impresa 4.0, ossia quella di sviluppare una specializzazione intelligente che consenta l’interconnessione tra componenti fisiche e digitali del processo produttivo, innalzando il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica.

Possono presentare domanda di agevolazione le micro, piccole e medie imprese (Pmi) che, alla data di presentazione della domanda:

siano costituite e iscritte nel Registro delle imprese, nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e, quindi, non in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;

siano in regime di contabilità ordinaria e, se società di capitali, con almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, con almeno due dichiarazioni dei redditi presentate;

siano in regola con la normativa vigente in materia di edilizia ed urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, nonché con gli obblighi contributivi;

non abbiano effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;

non rientrino tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;

non siano classificabili come imprese in difficoltà.

Anche i liberi professionisti iscritti agli Ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali possono fare domanda di agevolazione.

I settori

Ci sono, comunque, dei vincoli ai settori ammessi: semaforo verde per tutta la manifattura di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche Ateco 2007.

Vietato, nel dettaglio, l’accesso ai settori: siderurgia, estrazione del carbone, costruzione navale, fabbricazione delle fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.

I criteri di investimento

I programmi di investimento ammissibili sono quelli con previsione di spesa compresa fra 500mila e 3 milioni di euro per l’acquisto di sistemi e tecnologie riconducibili all’area tematica Fabbrica intelligente della Strategia nazionale di specializzazione intelligente, come elencati negli allegati alla normativa di riferimento. Si tratta di beni materiali e immateriali nuovi, che riguardano macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali.

Il bonus

Le agevolazioni prevedono un mix fra un contributo in conto impianti e un finanziamento agevolato, calcolati su una percentuale nominale del 75% delle spese ammissibili. In particolare, per le imprese di micro e piccola dimensione, il contributo in conto impianti è pari al 35% e il finanziamento agevolato al 40 per cento. Per le imprese di media dimensione, invece, il contributo in conto impianti è pari al 25% e il finanziamento agevolato al 50 per cento.

Le richieste andranno indirizzate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa–Invitalia secondo termini e modalità stabilite da un successivo decreto direttoriale.

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