Finanza

Tornano aiuti a fondo perduto e tax credit locazioni, ma con dubbi su fatturato e affitti

Da chiarire il perimetro applicativo dei bonus sui canoni commerciali

Riedizione del tax credit locazioni a favore delle imprese turistiche ma con perimetro incerto. Requisiti di accesso al contributo a fondo perduto per i dettaglianti da definire. È quanto si ricava da una prima lettura del decreto legge Sostegni-ter (Dl 4/2022), pubblicato giovedì 27 gennaio in Gazzetta Ufficiale.

Il nodo degli affitti d’azienda

L’articolo 5 del decreto Sostegni-ter dispone l’applicazione del credito d’imposta disciplinato dall’articolo 28 del decreto Rilancio (Dl 34/2020) alle imprese del settore turistico, in relazione ai canoni versati per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022.

Bisogna però comprendere per quali contratti i canoni di locazione possono essere agevolati.

L’articolo 5 appena citato richiama infatti il credito d’imposta per canoni di locazione di immobili. E il primo comma dello stesso articolo dispone che il credito d’imposta di cui all’articolo 28 spetta alle imprese turistiche, con le modalità e alle condizioni ivi indicate in quanto compatibili.

Ora, in base al contenuto dell’articolo 28, il tax credit locazioni è fruibile sia per i contratti di locazione immobiliare che per i contratti di affitto di azienda. Il comma 2 dello stesso articolo prevede che, qualora in relazione alla medesima struttura turistico-ricettiva siano stipulati due contratti distinti – uno relativo alla locazione dell’immobile e uno relativo all’affitto d’azienda – il credito d’imposta spetta per entrambi i contratti.

Il tema è quindi capire se l’estensione del bonus locazioni disciplinata dal decreto Sostegni-ter per i primi tre mesi del 2022 riguarda i soli canoni di locazione di immobili o anche quelli di affitto d’azienda. Il titolo dell’articolo e la previsione che l’articolo 28 si applichi per le condizioni compatibili con la nuova disposizione a favore delle imprese turistiche lasciano intendere che il bonus possa essere fruito solo per i canoni di locazione di natura immobiliare e non anche per gli affitti di azienda. Ma il dubbio resta.

Il rebus del fatturato

L’articolo 2 del decreto Sostegni-ter disciplina un contributo a fondo perduto per i commercianti al minuto che presentano alcuni requisiti specifici. Il comma 2, in particolare, dispone che per poter accedere al beneficio le imprese devono aver subìto una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019.

Il riferimento al fatturato, che abbiamo imparato a conoscere con i precedenti contributi a fondo perduto, richiama concetti tipicamente legati all’Iva. Nel periodo successivo, tuttavia, viene precisato che ai fini della quantificazione del fatturato rilevano i ricavi di cui all’articolo 85, comma 1, lettere a) e b), del Tuir, relativi ai periodi d’imposta 2019 e 2021.

La disposizione è tutt’altro che chiara e sembra voler dire che vanno considerate, ai fini del raffronto, le sole operazioni fatturate che attengono ai ricavi caratteristici. Espellendo, quindi, le operazioni attive di diversa natura (ad esempio, gli acconti incassati in quanto operazioni finanziarie e la cessione di beni strumentali).

È evidente che, se così fosse, il conteggio del fatturato rettificato per le annualità in esame sarebbe complicato da ricostruire e impossibile da controllare in automatico anche da parte della stessa agenzia delle Entrate. A questo punto, sarebbe stato molto più lineare assumere, come per i precedenti contributi, direttamente il riferimento al fatturato effettivo.

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