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Pianificazione fiscale aggressiva, nella Ue consultazione pubblica fino al 12 ottobre

di Giorgio Emanuele Degani

La Commissione europea ha indetto una consultazione pubblica che si chiuderà il prossimo 12 ottobre, con l’obiettivo di raccogliere i pareri dei portatori di interesse in tema di lotta all’evasione fiscale e alla pianificazione fiscale aggressiva. In particolare, l’intento della Commissione è quello di verificare il ruolo dei facilitatori, quali consulenti o intermediari, che contribuiscono alle pratiche fiscali dannose, valutando l’entità del problema e la relativa necessità d’azione da parte dell’Unione europea, individuando anche le possibili risposte strategiche.

La novità è che la consultazione pubblica vuole porre l’attenzione sul ruolo dei facilitatori non solo nelle pratiche di pianificazione fiscale aggressiva, ma anche della ben più grave evasione fiscale. Quest’ultima consiste infatti nella diretta violazione delle norme tributarie al fine di ridurre o eliminare l’imposizione; la differenza rispetto alla pianificazione fiscale aggressiva è che questa determina una strumentalizzazione delle norme tributarie con l’obiettivo di ottenere un indebito vantaggio tributario. In altri termini, lo scopo è quello di ottenere un risparmio d’imposta indebito.

Se negli anni ci si è concentrati solo su tale ultima attività illegittima, oggi la Commissione ha rilevato che anche l’evasione fiscale sta aumentando a livello internazionale, con il rischio che la stessa possa minare il corretto funzionamento del mercato unico, compromettendone la stabilità e il buon funzionamento.

In ogni caso, al fine di limitare l’azione degli operatori, la direttiva Ue 2018/822 – che modifica la Direttiva Dac 6 in tema di cooperazione amministrativa nel settore impositivo diretto – impone agli intermediari unionali di comunicare alle amministrazioni fiscali degli Stati membri le informazioni sui meccanismi transfrontalieri soggetti all’obbligo di notifica che potrebbero essere utilizzati per la pianificazione fiscale aggressiva.

Anche in tal caso, l’obiettivo principale della Dac 6 è fornire alle amministrazioni fiscali informazioni sui meccanismi fiscali potenzialmente aggressivi, in modo che possano reagire alle pratiche fiscali dannose e colmare le lacune mediante l’adozione di norme o l’esecuzione di valutazioni del rischio e audit fiscali approfonditi.
Le iniziative unionali, dunque sono sempre più dirette a contrastare il fenomeno dell’erosione fiscale delle basi imponibili degli Stati membri.