Adempimenti

Commercialisti contrari al visto di conformità ai revisori

Secondo il presidente dell’Inrl la norma estende una facoltà che già esiste per le società

di Federica Micardi

I commercilisti chiedono di eliminare l’estensione ai revisori dell’apposizione del visto di conformità prevista nel decreto fisco-lavoro. La richiesta è stata fatta nel corso dell’audizione che si è svolta ieri con le commissioni Finanze, Tesoro, Lavoro e Previdenza del Senato a lavoro sulla conversione in legge del decreto. Per i commercialisti gli iscritti al registro revisori non possiedono la specifica competenza in materia fiscale e tributaria necessaria per attestare la sussistenza del diritto alle detrazioni d’imposta, inoltre, non sono sottoposti alla vigilanza di un ordine professionale né al rispetto delle norme deontologiche.

Il presidente dell’Inrl, l’Istituto nazionale dei revisori legali, Ciro Monetta ricorda che la firma sul bilancio apposta dal revisore nominato dalla società “vale” già come visto di conformità, e il decreto fisco-lavoro, con l’estensione, non fa che rimuovere una distorsione che si è creata per una “dimenticanza” del legislatore. E in merito alla mancanza di formazione Monetta ricorda i revisori devono superare un esame ad hoc e che a vigilare sulla correttezza del revisore c’è il ministero dell’Economia. Moretta si dice stupito della posizione assunta dai commercialisti, con i quali è in corso da tempo un’interlocuzione per creare, insieme ai consulenti del lavoro, un soggetto unico e unitario che parli con una sola voce per le professioni contabili.

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