L'esperto rispondeImposte

La nuda proprietà di quote di controllo di una Srl pregiudica il forfettario se c’è diritto di voto

di Cristina Odorizzi

La domanda

Il nuovo regime fiscale forfettario esteso fino al limite di 65.000 euro, prevede quale causa di incompatibilità per la sua applicazione, la titolarità di quote in Srl. La sola nuda proprietà di queste, siano esse anche di controllo, pregiudica l’applicazione dell’aliquota del 15 per cento?
G.V. – Genova

La legge di Bilancio 2019 (legge 145/2018) ha modificato la disciplina dei contribuenti forfettari, anche per quanto riguarda i requisiti di accesso da parte dei contribuenti che possiedono delle partecipazioni in altre società. In particolare, a partire dal 2019, costituisce causa di esclusione la contemporanea partecipazione di controllo, diretto o indiretto, in società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dal soggetto in regime forfettario. La norma non fa espresso riferimento a ipotesi di quote detenute in diritto di usufrutto o in nuda proprietà, ma sottolinea quale condizione ostativa il fatto che tali quote in Srl siano di controllo, diretto o indiretto (che deve essere congiunta all’altra condizione dell’esercizio di attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dal soggetto in regime forfettario). Si ritiene, tuttavia, che un’intepretazione logica possa essere quella di ritenere che se il nudo proprietario puo’ esercitare i diritti di voto sia assimilato al pieno proprietario, con la conseguenza che se la percentuale di voto è di controllo si puo’ verificare la causa di esclusione dal regime forfettario. Diversamente, se il nudo proprietario è privo di diritto di voto in assemblea, il possesso della quota in nuda proprietà dovrebbe essere irrilevante.

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