Imposte

Acconto Imu, delibere 2021 già utilizzabili ma ancora «a schema libero»

Senza il decreto del Mef, slitta all’anno prossimo la semplificazione delle aliquote

di Luigi Lovecchio

Il versamento dell’acconto Imu, in scadenza il 16 giugno, deve essere effettuato sulla base dell’effettiva situazione immobiliare realizzatasi nel primo semestre del 2021 e utilizzando, di regola, le aliquote del 2020. Se, tuttavia, il Comune ha già pubblicato le aliquote 2021 e queste sono più favorevoli per il contribuente, sarà facoltà di quest’ultimo applicare le nuove misure già in sede di acconto. Si tratta, peraltro, di delibere locali ancora “a schema libero”, perché la semplificazione e standardizzazione delle aliquote locali non scatterà quest’anno.

La situazione dei primi sei mesi 2021
Mercoledì 16 giugno debutta l’acconto a regime della “nuova” Imu, come riformata dalla legge di bilancio 2020 (legge 160/2019).

Va in proposito ricordato che, poiché la riforma ha accorpato Imu e Tasi, l’acconto del 2020 è stato pagato in misura pari alla metà di quanto complessivamente versato nel 2019.

L’acconto dell’anno in corso, invece, è del tutto indifferente rispetto alla posizione possessoria dell’anno precedente. In base all’articolo 1, comma 762, legge 160/2019, infatti, il versamento «è pari all’imposta dovuta per il primo semestre applicando l’aliquota e la detrazione dei dodici mesi dell’anno precedente».

Tralasciando la detrazione, che riguarda i rari casi di abitazione principale di lusso, la regola è dunque l’applicazione dell’aliquota 2020 alla fattispecie di possesso di immobili che si è verificata nel periodo gennaio – giugno 2021.

Si ritiene peraltro che il riferimento all’aliquota dell’anno precedente sia posto a tutela delle ragioni di semplificazione del contribuente. Si è voluto, in questo modo, evitare che i cittadini siano costretti a rincorrere le delibere comunali, adottate talvolta a ridosso o oltre la scadenza dell’acconto (quest’anno, peraltro, il termine è attualmente fissato alla fine di giugno), al fine di effettuare i conteggi degli importi da versare.

Ciò non toglie, però, che laddove il comune avesse già pubblicato sul sito del Mef le nuove aliquote e soprattutto se esse siano più favorevoli per i soggetti passivi, questi ultimi abbiano la facoltà di utilizzarle immediatamente. Nella generalità dei casi, l’impatto con le delibere 2021 avverrà in sede di saldo, in scadenza al 16 dicembre prossimo.

Il riferimento alla situazione possessoria del primo semestre comporta, ad esempio, che, così come confermato nelle ultime Faq del dipartimento delle Finanze, se il contribuente possedeva alcuni immobili ceduti alla fine del 2020 e a giugno di quest’anno ha acquistato una nuova unità, egli dovrà commisurare l’Imu in acconto ad un solo mese di possesso.

Delibere 2021 ancora anche «a schema libero»
Sempre con riferimento alle delibere locali, nemmeno per quest’anno troverà applicazione il meccanismo di semplificazione previsto nell’articolo 1, comma 756, legge 160/2019. A mente di tale disposizione, i comuni possono differenziare le aliquote Imu nel rispetto di una “griglia” di fattispecie stabilite in un apposito decreto delle Finanze.

Ma il decreto non è, al momento, ancora stato adottato, malgrado la norma di riferimento ne avesse espressamente disposto l’efficacia a decorrere dal 2021. Quindi, come evidenziato nella risoluzione 1/DF/2020 del dipartimento delle Finanze, i Comuni possono esercitare tuttora liberamente il potere di diversificazione delle aliquote, per l’appunto, sino alla emanazione del provvedimento del Mef. La semplificazione, dunque, non arriverà prima del 2022.

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