Imposte

Acconto Irap azzerato anche per gli enti non commerciali - Tutte le misure del testo in Cdm

Nella bozza entrata in Consiglio dei ministri anche le norme su compensazioni, sanificazioni, Durf e superbonus

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Lo stop al versamento del saldo e del primo acconto Irap di giugno per imprese e professionisti con volume di ricavi fino a 250 milioni di euro si applica anche agli enti non commerciali. Ma proprio il tetto dei 250 milioni e l’esplicita esclusione di banche, assicurazioni e Pa dal vantaggio fiscale ha obbligato il Governo a inserire in una delle ultime versioni della norma un esplicito riferimento al recente accordo comunitario sul Temporary framework. Il rischio di una possibile contestazione di selettività della misura e dunque di una sua incompatibilità con le regole Ue sugli aiuti di Stato è in questo modo scongiurata.

Tra le altre precisazioni che arrivano dalla lettura della norma va segnalato anche l’obbligo del versamento per chi alla fine dello scorso anno non ha pagato la prima rata dell’acconto per l’anno d’imposta 2019.

Si tratta di un beneficio che riguarda 2 milioni di imprese e che, a conti fatti, rappresenta uno sconto di circa 4 miliardi di euro. Uno sconto su cui la maggioranza si è confrontata a lungo negli ultimi giorni, fino alle ore immediatamente precedenti al consiglio dei ministri. Ancora ieri pomeriggio Leu, con il sottosegretario all’Economia Cecilia Guerra, ha riconosciuto l’esigenza di aiutare le attività produttive colpite dall’emergenza e dal lockdown ma si è dichiarata contraria a un taglio generalizzato dell’Irap che finirebbe per «dare scarso sollievo alle imprese più piccole», già alleggerite nel carico fiscale dalle deduzioni. Considerazioni su cui il responsabile economico di Italia Viva Luigi Marattin si è detto «sconcertato» perché la crisi è generalizzata e tale deve essere anche l’aiuto. Segno ulteriore di una dialettica che nella maggioranza rimane parecchio vivace.

A dirimere la questione è stato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che raccogliendo la richiesta avanzata anche dal presidente designato di Confindustria Carlo Bonomi ha scelto di abbuonare il versamento del saldo e del primo acconto Irap di giugno per tutti.

Leggendo lo schema di norma entrata nella bozza di decreto portata al Consiglio dei ministri di ieri ci sarebbe però da chiarire cosa si intenda veramente per «non è altresì dovuto il versamento della prima rata dell’acconto» Irap.

L’obiettivo è senz’altro quello di cancellare oltre al saldo 2019 anche l’acconto 2020, ma la sua traduzione letterale potrebbe lasciare intendere anche che al momento del saldo dovuto a giugno 2021 le imprese si dovrebbero trovare costrette a versare anche quanto «abbuonato» ora. Una precisazione per far intendere con più chiarezza che l’acconto di giugno 2020 scompare per sempre senza essere reimbarcato sul saldo del prossimo anno fugherebbe ogni possibile dubbio sugli adempimenti delle imprese. Perché nel fisco la lettera della norma è più importante degli obiettivi dichiarati. E il chiarimento potrebbe già essere inserito nella riscrittura della norma dopo il via ufficiale “salvo intese” del Consiglio dei ministri e prima della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, attesa entro il fine settimana.

LE ALTRE MISURE FISCALI NEL TESTO ENTRATO IN CONSIGLIO DEI MINISTRI

1

Rinvio dei versamenti

Slittano al 16 settembre i versamenti di imposte e contributi sospese nei mesi di marzo, aprile e maggio per imprese e professionisti colpiti dall’emergenza sanitaria e dalle norme di contenimento in vigore dall’8 marzo scorso. Il pagamento potrà avvenire in unica rata o dilazionato in 4 rate di pari importo a partire sempre dal mese di settembre. Leggi l’articolo di Giuseppe Morina e Tonino Morina

2

Stop ad atti e cartelle

Il governo blocca la notifica ad imprese e cittadini di circa 30 milioni di atti tra accertamenti e cartelle esattoriali che sarebbe dovuta ripartire dal prossimo 1° giugno e concludersi il 31 dicembre. Il decreto “Rilancio” prevede in particolare che l’agente della riscossione riprenderà a notificare le cartelle esattoriali a partire dal 1° settembre 2020. Per quanto riguarda gli atti di accertamento o avvisi bonari il Fisco potrà lavorarli entro il 31 dicembre 2020. Per la notifica se ne parlerà nel 2021 a partire dal 1° gennaio ed entro il 31 dicembre del prossimo anno. Leggi l’articolo di Antonio Iorio

3

Bonus sanificazione

Ai soggetti esercenti arti e professioni, agli enti non commerciali, compreso il Terzo del settore e agli enti religiosi civilmente riconosciuti viene riconosciuto, sulle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, e di acquisto di dispositivi di protezione individuale e di tutela della salute, un credito d’imposta pari al 60% fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020.

4

Compensazioni

Per immettere liquidità nel sistema economico anche a favore delle famiglie favorendo lo smobilizzo dei crediti tributari e contributivi attraverso l’istituto della compensazione nel 2020, in sede di erogazione dei rimborsi fiscali non si applica la compensazione tra il credito d’imposta e il debito iscritto a ruolo. Viene inoltre aumentato da 700mila euro a un milione l limite annuo di crediti compensabili tramite modello F24. Leggi l’articolo di Giorgio Gavelli

5

Bonus affitti

Ai soggetti esercenti arti e professioni, agli enti non commerciali, compreso il Terzo del settore e agli enti religiosi civilmente riconosciuti viene riconosciuto, sulle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, e di acquisto di dispositivi di protezione individuale e di tutela della salute, un credito d’imposta pari al 60% fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020.

6

Sconti all’editoria

Sale al 50% il credito di imposta per gli investimenti pubblicitari. Previsti, fra gli altri: forfettizzazione delle rese dei quotidiani, per riduzione pagamento Iva, aumentata al 95%; credito d’imposta dell’8% della spesa del 2019 per l’acquisto della carta; contributo una tantum fino a 500 euro per gli edicolanti; credito d’imposta del 30% della spesa nel 2020 per acquisto servizi di server, hosting e banda larga per le testate digitali. Risanamento Inpgi, ritorna la proroga al 31 dicembre.

7

Durc ancora validi

Nel decreto trova posto anche il salvataggio dei Durc scaduti dal 31 gennaio al 16 maggio scorso. Con una modifica al decreto Cura Italia i Documenti di regolarità contributiva necessari alle imprese per partecipare alle gare di appalto sono validi fino al 15 giugno 2020.

8

Giustizia tributaria

Nelle udienze da remoto, anche giudici e personale amministrativo (quindi non solo le parti processuali) potranno utilizzare i collegamenti da remoto. Sospesi fino al 31 maggio i termini per il computo delle sanzioni relative ai ritardi nel versamento del contributo unificato.

9

Sugar tax e plastic tax

Rinviate al 1° gennaio 2021 le tasse sulle plastiche monouso e le bevande edulcorate, che erano state previste per quest’anno dall’ultima legge di Bilancio.

10

Rivalutazioni

Il valore dei terreni (sia agricoli sia edificabili) e delle partecipazioni in società non quotate viene rideterminato per i beni posseduti al 1° luglio 2020, pagando un’imposta sostitutiva sul maggior valore che viene attribuito con una perizia. Leggi l’articolo di Gian Paolo Tosoni

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