Adempimenti

Affitti di negozi, fuori dal tax credit le attività rimaste chiuse ma essenziali

Molti sono i dubbi sul bonus arrivati dai lettori al Forum organizzato dal Sole 24 Ore

Bonus locazioni con molti nodi da sciogliere. I quesiti posti dai lettori del Sole 24Ore sul forum “covid 19” evidenziano le diverse criticità che l’applicazione dell’articolo 65 del Dl 18/2020 pone. Vediamo di analizzare alcuni di questi aspetti.

Attività essenziali ma chiuse
L’articolo 65 non si applica alle attività di cui agli allegati 1 e 2 del Dpcm dell’11 marzo scorso. In pratica, quindi, non si applica alle attività ritenute necessarie e cioè ai soggetti che, nonostante il lockdown, hanno potuto proseguire con il lavoro.

Si pone il dubbio se possono accedere al bonus coloro che, pur rientrando nell’ambito delle attività essenziali, hanno comunque deciso di sospendere l’attività considerando la straordinarietà del momento. A stretto tenore letterale della norma la risposta sembra, purtroppo, negativa.

Attività chiuse dal Dpcm 22 marzo
Un altro dubbio frequente è capire se rientrano nel bonus i soggetti per i quali il lockdown è stato disposto dal successivo Dpcm del 22 marzo. Anche su questo punto l’articolo 65 del Dl 18/2020 appare piuttosto rigido richiamando il solo Dpcm dell’11 marzo. Inoltre ove si volesse ammettere anche le attività sospese per effetto del Dpcm del 22 marzo, il bonus andrebbe ragguagliato ai giorni di chiusura di marzo e quindi il 60% non sarebbe una percentuale correttamente proporzionata.

Molte domande attengono all’applicazione del credito d’imposta in relazione al contenuto del contratto sottoscritto.

Più locali in un unico contratto
Sono frequenti, infatti, i casi di contratti con cui a fronte di un canone unitario sono stati locati immobili diversi. Il caso più frequente è quello che attiene al negozio (C/1) locato insieme al garage (C/6). In questo caso dovendo attribuire il bonus al solo immobile C/1 ed essendo il credito d’imposta quantificato nella misura del 60% del canone pagato, sembra percorribile la soluzione dell’attribuzione proporzionale della quota di canone tenendo conto l’incidenza della rendita catastale dei diversi immobili locati con l’unico contratto. Strada sbarrata, invece, per gli immobili locati nell’ambito dei più ampi contratti di “service” e di “affitto di azienda” con uno spiraglio, in questi ambiti, se la quota di canone relativo all’immobile è quantificato in maniera specifica nel contratto.

Il pagamento del canone
Sul tema dell’attribuzione del bonus a fronte dell’effettivo pagamento del canone ci sembra ci sia poco da aggiungere salvo evidenziare che in presenza del canone di marzo pagato in via anticipata, ovviamente, non si pongono problemi nel fruire del credito d’imposta (sono frequenti i canoni trimestrali anticipati), mentre se il canone viene pagato in seguito, il credito d’imposta potrà essere fruito a decorrere dal pagamento effettuato anche se ritardato rispetto alla scadenza stabilita contrattualmente.

Le attività miste come bar tabacchi
Infine molti problemi attengono all’utilizzabilità del credito d’imposta in presenza di attività miste. Sono frequenti i casi in cui, ad esempio, i soggetti svolgono diverse attività, alcune rientranti ed altre non rientranti negli allegati 1 e 2 del Dpcm dell’11 marzo. Per queste situazioni mancano istruzioni specifiche. Una soluzione potrebbe essere quella di fare riferimento all’attività prevalente svolta. Si pensi ad una concessionaria che gestisce anche l’officina. La prima attività non rientra tra quelle essenziali mentre la seconda si. Il bonus compete? A parere di chi scrive se l’attività prevalente in termini di ricavi è la concessionaria, la risposta dovrebbe essere favorevole, a prescindere dal fatto che l’attività dell’officina sia o meno stata sospesa. Un altro caso molto diffuso è quello delle attività miste “bar – tabaccherie” svolte negli stessi locali con il bar chiuso e la tabaccheria aperta. In questi casi proporzionare il bonus tra la parte del negozio “bar” e quella “tabaccheria” appare molto difficile per cui sarebbe preferibile una soluzione semplice che potrebbe avere ancora a riferimento quale delle due attività è la prevalente in termini di ricavi.

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