Imposte

Affitti negozi, il Parlamento corregge il tiro: il tax credit non è tassato per dirette e Irap

Modifica con il maxiemendamento al Dl 18/2020 al Senato. Il problema resta aperto per il bonus sanificazione

di Gianluca Dan


Il maxi emendamento al decreto cura Italia cerca di sistemare la decretazione d’urgenza di questi convulsi giorni tarando il tiro su alcune questioni segnalate come quella della rilevanza fiscale dei crediti d’imposta (si veda l’articolo di Cristiano Dell’Oste su Ntplus Fisco).

Viene al riguardo aggiunto un comma all’articolo 65 del Dl 18/2020 prevedendo espressamente che il credito d’imposta per le locazioni dei negozi e botteghe non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive oltre a non rilevare ai fini del rapporto di deducibilità agli articoli 61 e 109, comma 5, del Tuir. Pertanto la sopravvenienza rilevata come conseguenza del diritto a fruire del credito d’imposta non sconta imposte sul reddito e l’Irap.

Non viene invece recepito l’orientamento espresso dalla circolare 8/2020 (risposta 3.1) che richiede il pagamento del canone di locazione del mese di marzo per poter usufruire del credito d’imposta (in misura pari al 60% del pagato). Per l’Agenzia il credito d’imposta per le locazioni di immobili di categoria catastale C/1 spetta solo a coloro che hanno pagato o che pagheranno il canone del mese di marzo. Per evitare possibili contestazioni sarebbe bene che in sede di conversione del Dl 18/2020 venisse recepito tale orientamento anche normativamente facendo riferimento ai canoni di locazioni pagati.

La sanificazione
Il maxiemendamento si scorda però dell’altro credito d’imposta, previsto dal precedente articolo 64 del Dl 18/2020 ovvero del credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro. Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, quale misura di contenimento del contagio del virus Covid-19, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta, nella misura del 50% delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro sostenute e documentate fino ad un massimo di 20mila euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020.

Vero è che per l’utilizzo di questo credito d’imposta si deve attendere l’emanazione di apposito decreto del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dal 17 marzo scorso, con il quale verranno stabiliti i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione.
Anche in questo caso sarebbe comunque meglio che si provveda subito in sede di aggiustamenti del decreto cura Italia a rendere non imponibile il credito d’imposta.

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