Imposte

Altri 60 milioni per lo sport con tre modalità d’intervento

Arrivano altri 60 milioni per il settore. Gli sponsor sono agevolati e se destinano almeno 10mila euro alla realtà con meno di 150mila euro di ricavi

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di Andrea Mancino e Gabriele Sepio

Ristori-ter, credito d’imposta per sponsorizzazioni e nuovi finanziamenti per il sostegno alle realtà sportive. Con la pubblicazione in Gazzetta del decreto Ristori-ter, lo scorso 27 gennaio, il legislatore interviene con altri 60 milioni di euro a confermare ulteriori finanziamenti e agevolazioni per il settore sportivo, colpito dalle restrizioni legate all’emergenza da Covid-19 (articolo 9 Dl 4/2022).

Sulla scia dei precedenti decreti, il legislatore conferma la spettanza del credito d’imposta sulle sponsorizzazioni sportive anche per gli investimenti effettuati fino al 31 marzo 2022. Una previsione che, se da un lato, attribuisce altri 20 milioni al comparto sportivo, dall’altro lascia aperte alcune criticità.

Il Ristori-ter non modifica l’ambito soggettivo di applicazione dell’agevolazione. Quest’ultima, stando al tenore della norma, continua a interessare le sole sponsorizzazioni svolte nei confronti di leghe, società sportive professionistiche e associazioni e società sportive dilettantistiche (Asd e Ssd) iscritte al Registro Coni. Tali realtà dovranno altresì operare in discipline ammesse ai Giochi olimpici e paralimpici e che svolgono attività sportiva giovanile. Ma non solo.

L’accesso al tax credit è escluso per gli enti che aderiscono al regime Ires e Iva di cui alla legge 398/91 ed è accessibile solo agli enti che, nel 2019, hanno registrato ricavi tra i 150mila e i 15milioni di euro.

In altri termini, restano ferme le limitazioni che escludono dal beneficio le piccole realtà sportive, nonché quelle che operano nell’ambito di discipline non rientranti nel programma olimpico/paralimpico.

Restano fermi i requisiti richiesti per usufruire del credito d’imposta. In particolare l’investimento dovrà essere di importo non inferiore a 10mila euro, documentato con mezzi di pagamento tracciabili e finalizzato alla promozione dell’immagine, prodotti o servizi dello sponsor.

Altra misura contenuta del Ristori-ter riguarda, poi, il contributo a fondo perduto a favore di società professionistiche, Asd e Ssd a ristoro delle spese sostenute per contenere e prevenire l’infezione da Covid-19. Il decreto incrementa, infatti, di ulteriori 20 milioni di euro per il 2022 il fondo a ristoro delle spese di sanificazione/prevenzione degli enti che, a livello operativo, potranno accedere ai finanziamenti solo tramite federazioni sportive nazionali, leghe, enti di promozione sportiva o discipline sportive associate cui sono affiliate (Dpcm 16 settembre 2021).

Da chiarire, peraltro, il riferimento introdotto nel Ristori-ter al nuovo Registro attività sportive dilettantistiche. Nell’individuare i destinatari della misura, il legislatore ricomprende le Asd/Ssd iscritte, non nel Registro Coni, ma in quello che dovrebbe essere istituito presso il dipartimento per lo Sport (di cui al Dlgs 39/2021). Una previsione che lascia spazio a non poche perplessità e che deve coordinarsi con le tempistiche dettate dalla riforma dello Sport. Ciò in quanto – come già segnalato su queste pagine – il nuovo Registro, destinato ad assorbire e sostituire quello Coni, non è ancora operativo e non lo sarà prima di tutto il 2023.

Completa il pacchetto delle misure l’incremento di 20 milioni di euro del “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” (di cui all’articolo 1, comma 369 legge 205/2017). Un finanziamento che, come si evince dal Ristori-ter, è rivolto a Asd/Ssd, con speciale riguardo a quelle che gestiscono impianti sportivi. Con la precisazione che per gli enti gestori di impianti per l’attività natatoria (per esempio piscine) è riservata una quota di risorse, fino al 30%, della dotazione del Fondo (articolo 9, comma 3 Dl 4/2022).

Sul punto, occorrerà attendere maggiori dettagli per la presentazione delle istanze che saranno definiti in un prossimo decreto.

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