Controlli e liti

Appalti e irregolarità fiscali non definitive, il Parlamento punta a limiti più alti e criteri certi sulle esclusioni

Arrivano in Senato due emendamenti di maggioranza al decreto Agosto che ipotizzano correttivi alla norma del Dl 76/2020

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di Giuseppe Latour

Il Parlamento si muove. E arrivano in commissione Bilancio al Senato emendamenti di maggioranza che puntano ad ammorbidire le norme in materia di esclusione dagli appalti delle imprese con irregolarità fiscali e contributive non definitivamente accertate. Gli obiettivi sono due: alzare la soglia al di sopra della quale la violazione viene considerata grave (sarà decuplicata rispetto a quella attuale) e fissare dei criteri certi per la valutazione delle stazioni appaltanti.

La soglia di gravità
Bisogna ricordare che, attualmente, la soglia di gravità delle violazioni è molto bassa: è fissata in appena 5mila euro. Un tetto che, di fatto, rende l’esclusione teoricamente applicabile a migliaia di casi. La prima linea di azione, allora, è quella di innalzare questo limite. Due emendamenti presentati dal Pd prevedono che le violazioni rilevanti siano solo quelle che valgono almeno il dieci per cento dell’importo del contratto di appalto e, comunque, almeno 50mila euro. La soglia attuale, insomma, sarebbe moltiplicata per dieci.

Le violazioni non definitive
Non solo. Viene anche rimosso il riferimento alle violazioni «non definitivamente accertate». Va ricordato che si tratta di una definizione, ispirata dalle norme europee in materia, ma che letteralmente non compare in nessuna legge comunitaria. Secondo diversi critici della norma, cioè, si tratta di un eccesso, parecchio penalizzante per le imprese, voluto dai nostri legislatori.

Criteri certi per le valutazioni
Gli emendamenti prevedono che sia la stazione appaltante a dovere adeguatamente provare che l’impresa ha commesso gravi violazioni relative al pagamento di imposte e contributi. In che modo saranno valutate queste violazioni lo stabilità un decreto del ministero dell’Economia, di concerto con ministero del Lavoro e Infrastrutture. In questo modo, vengono fissati a monte dei criteri precisi di applicazione della norma. Andando anche incontro alle richieste avanzate dai costruttori dell’Ance. Questo decreto dovrà essere emanato entro due mesi dalla pubblicazione della nuova versione della legge.

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