Appalti in house solo agli iscritti nell’elenco ad hoc
Finisce la stagione degli appalti senza gara, affidati al buio alle centinaia di società controllate da ministeri ed enti locali. E partono le verifiche dell'Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone che, dal prossimo 30 ottobre, punterà tutti i suoi radar sull'opaco mondo dell'in house. È la conseguenza pratica del varo della versione aggiornata della linea guida n. 7 dell'Anac: il testo, approvato la scorsa settimana dal Consiglio dell'Authority, sta per essere pubblicato. E, da quel momento, scatterà il conto alla rovescia per la nascita del nuovo albo, al quale dovranno iscriversi tutte le società che ricevono affidamenti senza gara.
Il provvedimento, ormai a un passo dalla Gazzetta ufficiale dopo diverse limature, punta a un obiettivo semplice: obbligare chi intende procedere ad assegnare appalti tramite affidamenti in house a iscriversi a un elenco tenuto dall'Anticorruzione. «Queste linee guida – spiega il consigliere Anac, Michele Corradino – hanno il pregio di cristallizzare gli orientamenti giurisprudenziali più importanti in materia, dando certezza al sistema e fissando tutti i criteri che consentono di stabilire quando ci può essere affidamento in house e quando, invece, bisogna andare in gara». L'effetto sarà duplice, come dice ancora Corradino: «Verrà ridotto il rischio di impugnativa ma sarà anche contrastata l'opacità di alcuni affidamenti. Spesso abbiamo assistito a un utilizzo anomalo dell'istituto».
L'Authority avrà di fatto costantemente sotto gli occhi una mappatura degli organismi in house. Dalle società controllate dai ministeri fino alle decine di municipalizzate incaricate della gestione dei servizi pubblici locali, come acqua, rifiuti e trasporti, tutti dovranno passare dall'elenco. Chi non fa domanda o non supera l'esame sui requisiti per l'iscrizione (ad esempio, l'80% del fatturato della società deve arrivare dalla Pa) perde il diritto di ricevere e assegnare appalti in house.
Il procedimento per l'iscrizione avrà una durata ordinaria di 90 giorni. Per poter affidare appalti senza gara non bisognerà attendere, però, il via libera dell'Anac. La domanda di iscrizione, da effettuare via web direttamente sul sito dell'Autorità, consente di per sé di procedere, fatti salvi i successivi controlli. Per gli appalti in corso l'Anac, in caso di irregolarità, potrà far scattare il suo potere di emanare un parere motivato, chiedendo alla stazione appaltante di adeguarsi. Proprio questa è una delle novità più rilevanti della versione definitiva. Non c'è più il potere di raccomandazione vincolante, riformato dal Governo per allinearsi alle indicazioni del Consiglio di Stato. Da sottolineare che, in caso di domanda respinta, non ci sarà come effetto la revoca automatica degli appalti in essere (come prevedevano all’inizio le linee guida).
Soprattutto, però, viene chiarito il momento di entrata in vigore del nuovo sistema. Superati tutti i periodi cuscinetto, a partire dal 30 ottobre prossimo amministrazioni e società controllate dovranno presentare all'Autorità̀ la domanda di iscrizione nell'elenco. Chi fornisce informazioni scorrette o non risponde si espone al rischio di multe: si arriva fino a un massimo di 50mila euro. Fino al 30 ottobre i soggetti che operano tramite affidamenti in house «possono continuare» a effettuarli «sotto la propria responsabilità». Anche se il prossimo arrivo degli ispettori di Cantone dovrebbe consigliare cautela a tutti.