Imposte

Arriva un fondo ad hoc per il capitale «immateriale»

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di Carmine Fotina

Nell’ultima versione della legge di bilancio ha trovato posto anche un Fondo per lo «sviluppo del capitale immateriale, della competitività e della produttività». Legato agli «obiettivi connessi al programma Industria 4.0». Il Fondo, che farà capo al ministero dell’Economia, finanzierà in base agli obiettivi di politica economica e industriale fissati da una delibera del Consiglio dei ministri progetti di ricerca e innovazione che saranno realizzati da soggetti pubblici e privati («anche esteri») nelle «aree strategiche per lo sviluppo del capitale immateriale funzionali alla competitività del Paese». Il Fondo si occuperà anche di trasferimento tecnologico finanziando il «supporto operativo e amministrativo» necessario per valorizzare i risultati dei progetti di ricerca e favorendo poi «il loro trasferimento verso il sistema economico produttivo». Per svolgere questi compiti il nuovo strumento di politica industriale avrà a disposizione 5 milioni per il 2018, 250 milioni dal 2019, 300 milioni nel 2020, 350 milioni per il 2021 e 400 milioni a decorrere dal 2022.

Molti aspetti sembrano però ancora da chiarire, e toccherà a un regolamento del ministero dell'Economia di concerto con lo Sviluppo economico e il ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, definire con maggiore precisione l'area di intervento: «L’assetto organizzativo che consenta l’uso efficiente delle risorse del Fondo» in modo da favorire il collegamento tra i diversi settori di ricerca, la collaborazione con gli organismi di ricerca e l'integrazione con i finanziamenti di ricerca «europei e nazionali» oltre che le relazioni «con il sistema del venture capital italiano ed estero».

Di certo, l’iniziativa sembra ispirata dai risultati insufficienti finora raggiunti dagli incentivi per attrarre capitale di rischio. Per investimenti privati «early stage» siamo molto indietro nei confronti internazionali.In un anno, sommando venture capital e «business angel», la crescita è stata appena del 2%: da 68 a 69,3 milioni.

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