Adempimenti

Assistenza fiscale a distanza: deleghe anche via Whatsapp per le fatture elettroniche

Risoluzione 31/E: l’ambito applicativo dell’articolo 78, comma 4-septies, del Dl “Cura Italia” vale anche per i dati Iva

di Dario Aquaro

L’assistenza fiscale a distanza è applicabile anche in caso di conferimento o rinnovo delle deleghe per consultare e acquisire le fatture elettroniche dei contribuenti. Nonché per gli altri servizi indicati nel provvedimento direttoriale del 5 novembre 2018: dalla consultazione dei dati Iva alla registrazione dell’indirizzo telematico.

Anche queste deleghe, dunque, possono essere autorizzate con video, e-mail, documenti su cloud, messaggi istantanei (come Whatsapp). Lo ha confermato l’agenzia delle Entrate nella risoluzione 31/E/2021 pubblicata l’11 maggio, che fa seguito a una richiesta di chiarimenti avanzata dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec).

L’ambito applicativo in questione è quello dell’articolo 78, comma 4-septies, del Dl “Cura Italia” 18/2020 (inserito in sede di conversione dalla legge 27/2020). Una norma che l’anno scorso ha “liberalizzato” – per il periodo di emergenza sanitaria – le modalità di delega digitale ai professionisti. Prevedendo che «i soggetti che intendono presentare dichiarazioni, denunce e atti all’agenzia delle Entrate per il tramite degli intermediari abilitati alla trasmissione telematica possono inviare per via telematica ai predetti intermediari la copia per immagine della delega o del mandato all’incarico sottoscritta e della documentazione necessaria, unitamente alla copia del documento di identità».
In alternativa, «è consentita la presentazione in via telematica di deleghe, mandati, dichiarazioni, modelli e domande non sottoscritti, previa autorizzazione dell’interessato».

Questa apertura – giustificata dal periodo emergenziale e tutt’ora valida – aveva portato l’Agenzia a precisare le modalità di tale delega “digitale”. Una precisazione contenuta nella circolare 9/E/2020 in riferimento all’articolo 25 del Dl Liquidità 23/20, per la delega a Caf e professionisti circa la dichiarazione precompilata 730/2020. L’articolo 25 del Dl Liquidità è stato poi soppresso dalla legge di conversione 40/20, ma gli stessi chiarimenti sono adattabili alla norma del “Cura Italia”.

«L’autorizzazione – scrivevano infatti le Entrate nella circolare 9/E/2020 – può essere resa, ad esempio, con strumenti informatici, quali un video o un messaggio di posta elettronica accompagnato da una foto, anche mediante il deposito nel cloud dell’intermediario». E ora, con la risoluzione 31/E/2021, precisano che la disposizione del Dl Cura Italia – tenuto conto che «può essere applicata in caso di presentazione di dichiarazioni, denunce e atti all’Agenzia delle entrate per il tramite degli intermediari» – vale anche in caso di delega per la consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche dei contribuenti e per gli altri servizi indicati nel provvedimento direttoriale del 5 novembre 2018.

Fermo restando «l’obbligo di regolarizzazione, con consegna delle deleghe e della documentazione, una volta cessata l’attuale situazione emergenziale» (il termine è al momento fissato al 31 luglio, Ndr).

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