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Associazioni e società sportive dilettantistiche, 50 milioni in più al Fondo unico

La dote riguarderà il Fondo unico per sostegno a queste realtà

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di Emilio Angelucci e Gabriele Sepio

Incrementata di 50 milioni di euro la dotazione del «Fondo unico per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche». Grazie ad un emendamento approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato in sede di conversione del Dl 41/2021 (decreto Sostegni), viene infatti introdotto l’articolo 14bis che rifinanzia per il 2021 il Fondo unico, istituito dal Dl 137/2020 (decreto Ristori) e destinato ad erogare contributi a fondo perduto alle Asd e Ssd che abbiano sospeso l’attività sportiva in ragione delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Tali enti, infatti, pur non avendo potuto svolgere regolarmente la propria attività istituzionale sono rimasti onerati sia dei canoni di locazione/concessione di impianti e strutture che delle utenze, un intervento da parte del legislatore si rendeva quindi necessario, anche con riferimento all’anno in corso, al fine di garantire la prosecuzione dell’attività sportiva di base a seguito dell’attenuarsi dell’emergenza sanitaria.

La misura in questione riproduce in larga parte l’analogo articolo 3 del decreto Ristori, in attuazione del quale nel 2020 sono stati erogati dal Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri 130 milioni di euro a titolo di contributo forfettario e/o per il pagamento di canoni di locazione, intervenendo a sostegno di 38.307 enti sportivi, tra Asd ed Ssd.

Tuttavia, mentre il decreto Ristori demandava l’individuazione dei criteri di ripartizione delle risorse del Fondo a un provvedimento del Dipartimento per lo sport, l’articolo 14bis del decreto Sostegni prevede, invece, l’adozione di un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che definisca le modalità e i termini di presentazione delle richieste di accesso ai contributi, i criteri di ammissione, le modalità di erogazione, le procedure di verifica e controllo sull’impiego delle somme ricevute, nonché le disposizioni in tema di rendicontazione delle spese effettuate.

In concreto gli enti sportivo dilettantistici potranno, quindi, accedere alle risorse del Fondo solamente a seguito dell’adozione di tale Dpcm che dovrebbe intervenire, secondo quanto stabilito dall’articolo 14bis, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della stessa legge di conversione del decreto Sostegni. Resta da verificare se la scelta di regolamentare i criteri per l’assegnazione delle risorse tramite specifico Dpcm, in luogo del provvedimento del Capo del Dipartimento per lo sport, previsto, invece, nel Dl Ristori, possa consentire una effettiva accelerazione delle procedure di accesso alle risorse da parte degli enti.