Atto di definizione impugnabile se non corrisponde al processo verbale di constatazione
La Cassazione chiarisce i soli casi in cui è ammesso ricorso contro l’atto conclusivo dell’accertamento
Nel solo caso in cui l’importo della maggiore imposta dovuta, indicato nell’atto di definizione dell’accertamento, non trovi corrispondenza con le risultanze del processo verbale di constatazione, ravvisandosi in ciò un errore di liquidazione da parte dell’amministrazione finanziaria, il contribuente è legittimato a impugnare l’atto di definizione. È quanto ribadito dalla Cassazione nell’ordinanza 17068/2023.
Il caso
Nell’anno di imposta accertato (nel caso specifico, il 2007), l’Ufficio riprendeva la deduzione...