I temi di NT+Le massime di Cassazione

Autotutela, ruolo straordinario, notifica in caso di irreperibilità

di Luca Benigni e Ferruccio Bogetti

Appello dell’ufficio locale in Ctr senza obbligo di specifica delega

È ammissibile l’appello principale proposto dall’ufficio locale dell’agenzia delle Entrate sottoscritto dal preposto del reparto competente anche se non viene esibita in giudizio una specifica delega, perché tali uffici godono dello stesso status anche processuale delle sezioni distaccate delle Direzioni regionali delle Entrate. Queste ultime, infatti, dal primo gennaio 2001, sono da ritenersi sempre legittimate alla proposizione dell’appello principale, senza alcun bisogno di preventiva autorizzazione, in quanto espressione del medesimo grado di organizzazione periferica dell’Amministrazione.

Cassazione, ordinanza 8893/2021

Va comunicata al giudice l’avvenuta definizione della lite

Anche se la norma non prevede un termine perentorio per comunicare l’assenza presupposti per la definizione agevolata della lite, l’Amministrazione deve però notiziare al giudice tributario l’adempimento da parte del contribuente con cui è in corso la causa. La regolare presentazione della domanda di definizione agevolata della lite da una parte e il puntuale pagamento della somma correlata dall’altra, obbliga il giudice tributario a dichiarare l’estinzione del processo tributario.

Cassazione, ordinanza 9142/2021

L’imposta unica sulle scommesse non discrimina le società intracomunitarie con raccolta in Italia

La normativa italiana dell’imposta unica sulle scommesse non discrimina le società intracomunitarie che raccolgono scommesse in Italia. Intanto tale imposta si applica a tutti gli operatori che gestiscono scommesse raccolte sul territorio italiano, senza distinzione rispetto al luogo in cui essi sono stabiliti. Poi nella sua amministrazione possono anche intervenire motivi imperativi di interesse generale in grado di giustificare possibili restrizioni alla libera prestazione del servizio.

Cassazione, ordinanza 9176/2021

Il ruolo straordinario non può fondarsi sulla mera gravità delle violazioni

La valutazione della sussistenza di un fondato pericolo per la riscossione in grado di consentire la formazione del ruolo straordinario spetta all’Amministrazione che deve sempre, ancorché sinteticamente, esplicitare le ragioni della propria scelta. Tuttavia l’implicita motivazione del predetto pericolo per la riscossione non può trovare fondamento nell’asserita gravità delle violazioni commesse dal contribuente.

Cassazione, ordinanza 9212/2021

L’autotutela parziale obbliga il giudice tributario a pronunciarsi sulla pretesa residua

La riduzione in autotutela, disposta dall’Amministrazione durante il processo tributario, dell’importo originario dell’atto impositivo poi impugnato dal contribuente, non comporta la cessazione dell’intera materia del contendere. Da una parte, permane l’interesse dell’Amministrazione a vedersi riconosciuto il proprio credito residuo e dall’altra, rimane in piedi l’interesse del contribuente a contestare la pretesa. Pertanto il giudice tributario è obbligato a pronunciarsi sulla fondatezza della residua pretesa erariale

Cassazione, ordinanza 9215/2021

Notifica agli irreperibili valida solo se risultano tutte le ricerche

Le ricerche propedeutiche svolte dal messo notificatore per la constatazione dell’irreperibilità assoluta non possono essere sostituite da una dichiarazione in relata che al medesimo indirizzo non era stato possibile la notifica a mezzo posta diversi mesi prima. Per l’efficacia della notifica eseguita ai sensi dell’articolo 60, lettera e) del Dpr 600 del 1973, infatti, il messo è sempre obbligato a dare conto di avere eseguito tutte le ricerche indispensabili per legittimare il presupposto dell’irreperibilità assoluta.

Cassazione, ordinanza 9292/2021

Illegittimo il classamento catastale fondato sul mero scostamento

È illegittimo l’atto di classamento catastale che faccia unicamente riferimento allo scostamento riscontrato dall’Amministrazione senza esplicitare gli elementi che lo hanno determinato come, ad esempio, la qualità urbana ed ambientale della microzona e le caratteristiche edilizie dell’unità immobiliare e del fabbricato che la comprende. Intanto il contribuente deve sempre essere in condizioni di individuare agevolmente il presupposto della riclassificazione per approntare le proprie difese e altresì per delimitare l’oggetto dell’eventuale contenzioso successivo. Poi è preclusa all’Amministrazione la possibilità di addurre in giudizio cause diverse rispetto a quelle enunciate nell’atto impositivo.

Cassazione, ordinanza 9303/2021