Bandi Simest alternativa alla legge Sabatini
Il contributo a fondo perduto è del 24%, il 40% nelle regioni del Sud
Simest, grazie alle tre misure per rafforzare l’internazionalizzazione attivate lo scorso 30 settembre, apre la possibilità a molte imprese di concorrere per ottenere il contributo a fondo perduto e il finanziamento agevolato su costi che in precedenza non erano ammissibili.
A titolo esemplificativo, sono finanziabili gli interventi per investimenti 4.0, gli interventi in tema ambientale anche su immobili in Italia e le campagne di web marketing che, ad esempio, non sono invece ammesse al credito d’imposta per investimenti pubblicitari la cui finestra di accesso è aperta nel mese in corso.
Sono molti i progetti finanziabili in linea con la transizione digitale ed ecologica delle Pmi; a questi si aggiungono quelli ammissibili per lo sviluppo del commercio elettronico in paesi esteri e quelli per la partecipazione a fiere e mostre internazionali.
Transizione ecologica e digitale
La transizione digitale ed ecologica delle Pmi ammette le spese per investimenti e formazione legate a Industria 4.0. Quindi, una parte delle agevolazioni tradizionalmente coperte dalla Sabatini può trovare un’alternativa in un contributo a fondo perduto del 25%, che sale al 40% al sud e mantiene il finanziamento con un tasso agevolato a copertura della differenza per arrivare al 100% della spesa.
Sono ammesse in questa misura anche le spese per l’integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali, le spese per la realizzazione/ammodernamento dei modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale, gli investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali, gli interventi per recuperare i disaster recovery e permettere il business continuity. Queste spese dovranno rappresentare almeno il 50% delle spese ammissibili finanziate.
In questo misura rientrano anche le spese per investimenti per la sostenibilità ambientale in Italia, quindi anche su immobili, e le spese per l’internazionalizzazione e per le valutazioni/certificazioni ambientali.
Commercio elettronico
La seconda misura prevede interventi per lo sviluppo del commercio elettronico delle Pmi in paesi esteri. Ammette le spese per la creazione e lo sviluppo di una piattaforma propria oppure l’utilizzo di un market place. Comprende investimenti sulla piattaforma stessa come le consulenze finalizzate allo sviluppo o modifica della piattaforma e le spese promozionali e di formazione relative al progetto.
La piattaforma dovrà essere realizzata da un fornitore in possesso del requisito di professionalità. Questi dovrà essere di conseguenza attivo da almeno due anni e aver realizzato almeno due piattaforme nei due anni precedenti la richiesta del finanziamento e cofinanziamento. In fase di presentazione della domanda dovrà essere allegata una dichiarazione resa dal fornitore stesso che dichiari quanto previsto.
Fiere e mostre
La terza misura finanzia la partecipazione a fiere e mostre internazionali. Queste possono essere svolte anche in Italia. Il carattere internazionale della fiera, nel caso in cui non risultasse nel calendario Aefi, dovrà risultare dalla «Dichiarazione resa dal soggetto organizzatore finalizzata al riconoscimento del carattere internazionale».
La misura ammette spese digitali connesse alla partecipazione a fiere o mostre che dovranno rappresentare almeno il 30% delle spese ammissibili finanziate. Sono ammesse anche le tasse di iscrizione alla manifestazione, le spese di web design, le spese per integrazione e sviluppo digitale di piattaforme Crm, le spese di consulenza in ambito digitale e i servizi di traduzione e interpretariato online.
Nel caso in cui l’evento internazionale riguardi tematiche ecologiche o digitali, il vincolo del 30% legato alle spese digitali non verrà applicato. Sono infine ammissibili anche le spese per l’area espositiva, spese di logistica, le spese promozionali e le spese per consulenze esterne connesse alla partecipazione alla fiera o mostra. Ad eccezione degli eventi legati a tematiche ecologiche o digitali, tali spese non possono essere superiori al 70% delle spese ammissibili finanziate.