Bene i risultati, ora occorre semplificare
I confortanti dati sul gettito riguardanti la fatturazione elettronica e lo split payment, che, con tutta probabilità resterà immutato nel prossimo triennio, dovrebbero essere di stimolo per una seria riflessione sulla necessità di compensare le imprese, soffocate dagli adempimenti tributari, con un pacchetto di significative semplificazioni.
Quando determinate nuove misure normative si rivelano efficaci sotto il profilo delle entrate e del recupero di materia imponibile, è giusto riconoscere un merito all’Amministrazione finanziaria che ha saputo modernizzare il suo apparato, migliorare lo stato della compliance e ridurre le sacche di evasione. Questi risultati ci fanno pensare alla “burocrazia buona”, auspicata dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nel suo recente intervento agli Stati generali dell’economia.
Ora, però, ci si interroga sulla riforma complessiva del sistema tributario che affronti tutti i nodi aperti di equità ed efficienza, di modernizzazione e di riduzione del fenomeno dell’evasione, anche a livello internazionale: una sfida di cui sentiamo parlare da troppi anni, per la quale non si trovano mai o gli strumenti tecnici condivisi o i placet politici o semplicemente il coraggio per affrontarla.
Nel frattempo non si può attendere «che tutto cambi perché tutto resti com’è» e almeno sul fronte semplificazione bisogna trovare delle strade per intervenire subito sul peso inaccettabile degli adempimenti tributari che le imprese italiane debbono sopportare rispetto ai concorrenti di altri Paesi.
Sempre citando Visco: «Si fa presto a dire semplificare, ma occorre una Pubblica amministrazione che sia in grado di rispondere alle esigenze». Questo è dunque il momento per prendere atto che con alcuni nuovi adempimenti che, fra l’altro, se pensiamo allo split payment, non sono senza costi per le aziende, si sono raggiunti risultati per l’Erario e decidere che non si può sempre aggiungere senza compensare.
Occorrono due o tre provvedimenti mirati che facciano sentire un sensibile alleggerimento della burocrazia fiscale meno legata al reale contenimento dell’evasione. In questa direzione si potrebbe anche pensare a superare definitivamente l’esterometro, anche alla luce del nuovo tracciato della fattura elettronica che diventerà obbligatorio dal 2021. La crescita economica, tanto auspicata, può trovare strade molto diversificate, ma se programmiamo un futuro con meno burocrazia inutile e più risorse per investire i risultati non mancheranno.
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di Eugenio della Valle