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Bene usato acquistato a Montecarlo, le regole per la gestione Iva della rivendita

Niente reverse charge sugli acquisti nel principato di Monaco in regime del margine

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di Anna Abagnale

La domanda

Un commerciante di orologi acquista beni usati nel regime del margine da un’impresa ubicata nel Principato di Monaco. Alla rivendita di tali beni (caricati nel registro beni usati e comunicata l’operazione transfrontaliera) viene applicato il regime del margine analitico. Il venditore ubicato nella UE comunica al commerciante la variazione di regime applicabile che si sostanzia nell'applicazione dell'esenzione Iva ai sensi dell'articolo 31-1 1° comma del CTCA MC (vale a dire l'equivalente del Testo Unico IVA DPR 633/72 vigente nel Principato di Monaco). Gli acquisti saranno oggetto di inversione contabile da parte del commerciante IT evidentemente integrando la fattura a fini della comunicazione esterometro. Alla rivendita del bene può essere applicato il regime del margine analitico ex lege 41/95 , valendo la natura del bene usato acquistato, oppure il bene deve essere ceduto con Iva sull’intera base imponibile senza l’applicazione del margine avendo rilievo l’aspetto formale dell’acquisto esente da cedere con Iva sul totale?
G. L. - Arezzo

Premesso che, ai fini dell’individuazione della territorialità dell’Iva, il Principato di Monaco è considerato Parte del territorio dell’Unione Europea, gli acquisti di beni in regime del margine proveniente da questo Paese non sono soggetti a reverse charge in Italia. L’articolo 37 del Dl 41/1995 prevede che, nell’ambito dei rapporti intraUE, alle operazioni effettuate con l’applicazione del regime del margine non si applica il principio basato sull’imponibilità nel Paese di destinazione previsto...