I temi di NT+Agricoltura

Biogas, sì alla produzione di energia oltre i limiti di autorizzazione e convenzione Gse

Modifica approvata in conversione del Dl 21: se l’aumento di capacità produttiva non eccede il 20% della potenza originariamente concessa, non servono nè ulteriore autorizzazione né permesso

Gli impianti a biogas possono produrre più energia di quella indicata nelle procedure autorizzative e nella convenzione con il Gse. È questa l’importante novità introdotta al Senato in conversione del Dl 21/2022 (decreto taglia prezzi), approvata il 12 maggio 2022, che ha aggiunto nel testo dell’originario decreto legge il nuovo articolo 5-bis.

La norma ha lo scopo di ridurre la dipendenza energetica da altri paesi e al contempo di favorire la produzione di energie rinnovabili nel settore agricolo. Per tali ragioni, il legislatore consente agli impianti di produzione di energia elettrica da biogas, che siano già in funzione alla data di entrata in vigore della legge di conversione, di sfruttare appieno le proprie capacità produttive, consentendo di produrre oltre la potenza nominale di ciascun impianto.

Il rispetto dei limiti tecnici

La produzione eccedentaria è subordinata al rispetto dei limiti tecnici degli impianti e della capacità tecnica della connessione alla rete. Inoltre, la produzione oltre soglia deve comunque rispettare le norme in materia di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale. Questo significa che se anche un impianto ha la capacità potenziale di produrre più energia di quella autorizzata, deve comunque verificare con il gestore della rete elettrica se il maggior quantitativo immesso può essere assorbito dalle linee a disposizione.

La produzione in eccedenza

Come anticipato,la norma trova applicazione per tutti gli impianti di produzione di energia elettrica da biogas che siano già in funzione alla data di entrata in vigore della legge, anche se fruiscono di meccanismi di incentivazione, come ad esempio le tariffe omnicomprensive. In tale caso, però, la produzione di energia imputabile alla potenza extra soglia non fruisce delle incentivazioni previste ma è venduta a normali condizioni di mercato. Considerato, tuttavia, che gli attuali prezzi di mercato si avvicinano molto ai valori delle tariffe omnicomprensive la produzione eccedentaria può essere vantaggiosa anche se non coperta dalla incentivazione.

Se l’aumento di capacità produttiva non eccede il 20% della potenza originariamente autorizzata, non è necessaria alcuna ulteriore autorizzazione o permesso. Se, invece, l’aumento supera tale soglia è necessario richiedere i necessari permessi o autorizzazioni integrative e modificare il contratto di connessione alla rete elettrica con il gestore della rete.

La produzione di energia elettrica da fonti agroforestali rinnovabili

Nulla dice l’articolo in merito alle modalità di tassazione della produzione di energia elettrica da fonti agroforestali rinnovabili e pertanto rimangono valide le regole dettate dal comma 423 della legge 266/2005. Di conseguenza i corrispettivi ottenuti da parte di imprenditori agricoli che utilizzano prevalentemente i prodotti o sottoprodotti della propria azienda agricola per l’alimentazione dell’impianto, entro la soglia di 2,4 milioni Kwh annui, sono compresi nel reddito agrario. I corrispettivi eccedenti tale limite sono invece tassati applicando il coefficiente del 25% alla sola componente relativa alla valorizzazione dell’energia ceduta, con esclusione della quota incentivo.

La prevalenza

È importante che l’eventuale produzione di energia elettrica oltre soglia non comporti il venir meno del requisito della prevalenza e cioè che l’impresa immetta nell’impianto un quantitativo maggiore di prodotti di terzi rispetto ai propri, poiché tale comportamento presterebbe il fianco ad eventuali verifiche e accertamenti da parte degli uffici finanziari.

Tale misura, insieme al disposto dell’articolo 12 bis del Dl 17/2022, che amplia la platea dei prodotti che possono essere immessi in impianti di biogas e semplifica l’utilizzo agronomico del digestato da parte delle imprese agricola, permetterà un incremento della produzione energetica nazionale da fonti rinnovabili.