Imposte

Bollette, altri 4,9 miliardi di aiuti fino a giugno: Gas, Iva al 5% e zero oneri

Le misure in programma nel Consiglio dei ministri di martedì 28 marzo. Conferma in vista anche per il bonus sociale per le famiglie con Isee fino a 15mila euro

di Gianni Trovati

Per il nuovo decreto bollette in programma nel consiglio dei ministri di martedì prossimo ci sono a disposizione 4,9 miliardi. Le risorse, che finiranno in un fondo alimentato dai risparmi prodotti dalla diminuzione dei prezzi dell’energia che ha ridotto rispetto alle previsioni i costi degli aiuti offerti dalla manovra fino al 31 marzo, serviranno a un pacchetto di nuovi sostegni per altri tre mesi, fino a giugno. Ma il cantiere guarda già anche al prossimo autunno.

Per le famiglie, la prima misura è la conferma fino a giugno del bonus sociale rivolto a chi a un Isee fino a 15mila euro. L’aiuto, esteso per un altro trimestre, non ha costi diretti sulla finanza pubblica perché viene ripagato dagli altri utenti con le loro bollette.

Tra gli interventi che ritornano, e che invece costano al bilancio dello Stato, ci sono altri tre mesi di Iva alleggerita al 5% sul gas, che inoltre si vedrà azzerati ancora gli oneri di sistema. Queste voci rientreranno invece in bolletta per l’elettricità, dove però hanno un’incidenza minore (l’azzeramento per il gas in manovra ha richiesto stanziamenti per 3,54 miliardi, mentre per la luce sono bastati 954 milioni). L’impatto del ritorno in campo degli oneri di sistema dovrebbe però essere almeno in parte compensato da altri sostegni in via di definizione.

Il lavoro sul nuovo provvedimento è ancora in corso. Anche al Mef è stata una giornata di riunioni per la definizione dei nuovi meccanismi da attivare contro un caro bollette che morde meno di prima, ma ha ancora bisogno di essere ammortizzato per evitare contraccolpi troppo pesanti sui bilanci famigliari e sull’economia. Anche i nuovi aiuti viaggiano su un orizzonte di tre mesi perché la volatilità dei prezzi resta alta, e in più si attende di misurare con precisione gli spazi che saranno offerti da Repower Eu.

Nel decreto, come anticipato nelle scorse settimane su questo giornale, troverà spazio anche un’estensione dei crediti d’imposta per le imprese, che dopo il rafforzamento deciso in manovra sono saliti al 45% (35% per le non energivore) e dal 1° aprile dovrebbero invece modularsi sulla base dei prezzi del gas. Fin qui si è lavorato su un sistema a tre fasce, che conferma i crediti al 100% sopra una certa soglia di prezzo, li dimezza in caso di quotazioni un po’ più basse e li azzera se i valori scendono in modo più drastico. Ma come sempre in questi casi numeri e meccanismi troveranno l’assetto definitivo solo alla vigilia del cdm.

Da ottobre, poi, dovrebbe debuttare un nuovo contributo temporaneo per compensare parzialmente le spese di riscaldamento, rivolto a tutte le famiglie senza limiti predefiniti di reddito. L’obiettivo è quello di tutelare una quota di consumi, con uno sconto che scatterebbe in caso di superamento di una certa soglia di prezzo, senza però colpire chi ha spostato dal gas all’elettricità alcuni consumi per aumentare la propria efficienza energetica.

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