Professione

Bonus di 600 euro a circa 485mila iscritti alle Casse

Il primo resoconto relativo alle domande di aprile inviate dai professionisti esclusi dall’assegno di marzo

di Federica Micardi

I professionisti iscritti alle Casse di previdenza che riceveranno il bonus di 600 euro per il mese di aprile sono 484.758. Dal primo monitoraggio effettuato dall’Adepp, l’associazione delle Casse di previdenza dei professionisti, con la modifica dei requisiti – è stato abrogato quello che richiedeva l’iscrizione esclusiva a un solo ente – le domande inviate dall’8 al 15 giugno (ma c’è tempo fino all’8 luglio) sono state 16.974, delle quali accolte 12.758, respinte 136, mentre 4.080 sono in via di elaborazione. I 472mila professionisti che hanno ottenuto i 600 euro a marzo non hanno dovuto presentare una seconda richiesta perché l’accredito è stato fatto in automatico.

Nella lettera inviata ieri dall’Adepp ai ministeri di Lavoro ed Economia, per rendicontare i numeri della prima settimana di aprile, vengono chiesti alcuni chiarimenti. In merito al versamento automatico si chiede come l’ente deve comportarsi se nel frattempo l’iscritto non ha più i requisiti necessari, ad esempio perché andato in pensione.

C’è poi un dubbio che riguarda i giovani, il decreto interministeriale 29 maggio 2020 prevede che il bonus spetti agli iscritti entro il 23 febbraio 2020, eppure i 600 euro di marzo sono stati erogati – perché la norma non aveva posto limiti – anche ai neo iscritti dopo questa data. Adepp chiede quindi se può includere anche questi nel mese di aprile oppure no (in caso di risposta negativa sarà necessario recuperare le somme già erogate). L’Associazione chiede anche lumi sul reddito a cui fare riferimento per il limite dei 35mila e dei 50mila euro, a marzo era il reddito complessivo, ad aprile il decreto interministeriale parla di «reddito professionale» (si veda il Sole 24 Ore del 5 giugno).

La settimana appena conclusa è stata deludente per i professionisti che hanno visto il Mef dare parere negativo agli emendamenti al decreto rilancio che riconoscevano anche a loro il contributo a fondo perduto. C’è però un’altra importante battaglia che si svolgerà lunedì, quando saranno discussi gli emendamenti che propongono la defiscalizzazione degli aiuti per l’emergenza da Covid-19 erogati dalle Casse ai loro iscritti.

Se questi emendamenti passano – commenta il presidente Adepp, Alberto Oliveti – si mettono sullo stesso piano gli aiuti dello Stato e quelli delle Casse. «Ora l’Enpam – spiega Oliveti – , l’ente di cui sono presidente, eroga agli iscritti autonomi mille euro per tre mesi, di fatto però un quinto di questa cifra va alla fiscalità, è una sorta di tassa sulla solidarietà che si fa fatica ad accettare». Negare la detassazione sarebbe una scelta miope – sottolinea Oliveti – perché oggi a causa della crisi il 20% dei professionisti rischia di uscire dal mercato, e se ciò accadrà anche il fisco subirà un danno, aiutare i professionisti oggi per consentire loro di restare nel mondo del lavoro va anche a vantaggio dell’erario.

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