Imposte

Bonus del 90% anche sulla facciata interna visibile in parte dalla strada

Apertura delle Entrate con l’interpello 296 per le pareti che sono visibili solo parzialmente da vie o suoli a uso pubblico

di Cristiano Dell'Oste

Via libera al bonus del 90% per gli interventi sulle facciate interne dell’edificio, anche se sono visibili solamente in parte dalla strada. L’interpello 296 delle Entrate, pubblicato il 1° settembre, risponde finalmente a uno dei dubbi più frequenti degli ultimi mesi tra commercialisti, progettisti e amministratori di condominio.

Tutto nasce quando la circolare 2/E dello scorso gennaio definisce il campo applicativo del bonus facciate, affermando che:

- si applica agli interventi sull’involucro «esterno visibile dell’edificio», comprese quindi le facciate laterali e quella sul retro;

- non vale per le facciate interne, «fatte salve quelle visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico».

La stessa circolare, come esempi di facciate escluse dal bonus del 90%, cita quelle che racchiudono «chiostrine, cavedi, cortili e spazi interni». Il problema nasce quando ci sono facciate visibili dall’esterno, ma solo parzialmente: ad esempio perché coperte in parte da un corpo di fabbrica più basso o da alberi, oppure situate in edifici dalla forma non lineare, come nel caso del quesito, che riguarda un fabbricato a forma di “M”.

In particolare, nella situazione dell’interpello ci sono alcune facciate dello stabile visibili dalla strada, mentre «la facciata sul cortile interno condominiale, su cui è tra l’altro ubicato l’accesso dello stabile, affaccia in parte verso il distacco con un altro fabbricato». Per la forma in pianta del fabbricato - aggiunge il quesito - solo una parte delle facciate sul cortile interno condominiale è visibile da strada, pur essendo il distacco superiore a 10 metri.

Peraltro, nella propria risposta l’Agenzia precisa che «la valutazione, in concreto di quali facciate siano visibili o in parte visibili dalla strada, costituisce un accertamento di fatto che esula dalle competenze esercitabili dalla scrivente in sede di interpello». Sarà fondamentale, perciò, poter documentare la struttura dell’edificio e il fatto che la facciata sia effettivamente visibile, almeno in parte, dalla strada o dal suolo ad uso pubblico. Saranno utili, in questo senso, gli eventuali elaborati progettuali allegati alla pratica edilizia. Ma anche, per i lavori in attività edilizia libera (come la tinteggiatura o la pulitura, entrambe agevolate dal bonus facciate), le fotografie scattate dal contribuente e quelle reperibili online su motori di ricerca e applicazioni.

In caso di incertezza resta il consiglio di contabilizzare separatamente le spese, perché ciò che non beneficia del 90% può comunque avere altre agevolazioni: dal 65% in caso di coibentazione al 50% in caso di ristrutturazione “standard”.

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