Imposte

Bonus acqua potabile tagliato al 17,9% per il 2022

Anche per quest’anno il bonus dedicato al contenimento dei consumi avrà una percentuale più bassa rispetto al 50%

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di Giuseppe Latour

Il taglio del bonus acqua potabile è puntualmente arrivato. È quanto prevede il provvedimento pubblicato dall’agenzia delle Entrate (116259/2023) che riduce dal 50% al 17,9% la percentuale del credito di imposta, per carenza di risorse.

Il bonus del 50% dedicato al contenimento del consumo di acqua potabile è stato prorogato dalla legge di Bilancio 2022 fino alle spese relative al 2023. L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione - va ricordato - è fissato a 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche; 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali. L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento della spesa. Quindi, per il 2022 le comunicazioni andavano effettuate entro questo febbraio.

Il provvedimento delle Entrate che regola il bonus (Prot. n. 153000/2021) prevede la possibilità di erogare un beneficio «in misura ridotta rispetto a quella prevista dalla norma qualora l’ammontare complessivo del credito d’imposta derivante dalle comunicazioni validamente presentate risultasse superiore alle risorse stanziate per ciascun anno». Insomma, ogni anno l’ammontare effettivo del credito va commisurato alle risorse disponibili.

Per quest’anno la percentuale indicata dalle Entrate sarà pari al 17,9005 per cento. Un numero ottenuto rapportando il limite di spesa previsto per ciascun periodo d’imposta «all’ammontare complessivo del credito d’imposta risultante dalle comunicazioni validamente presentate».

Quindi, l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti in base alle comunicazioni validamente presentate dal 1° febbraio 2023 al 28 febbraio 2023, con riferimento alle spese sostenute nel 2022 «è risultato pari a 27.932.195 euro,a fronte di 5 milioni di euro di risorse disponibili, che costituiscono il limite di spesa». La percentuale di credito effettivamente fruibile scende, quindi, al 17,9 per cento.

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