Adempimenti

Detrazione del 90% per le facciate: basta la certificazione per le zone A o B

Serie di interpelli in materia di bonus casa: chiarimenti anche su superbonus e sismabonus

immagine non disponibile

Non bisogna intestardirsi a cercare le zone A o B nel proprio Comune, perché è sufficiente che l’edificio cui rifare la facciata, usufruendo del bonus del 90 per cento, si trovi in zone considerate analoghe. Lo ha chiarito l’agenzia delle Entrate nella risposta n. 23 di ieri all’interpello di un contribuente, che ha un immobile ricadente parzialmente in zona B ma con caratteristiche uniformi. L’Agenzia ha affermato che le zone devono essere «ricondubili» ad A e B indipendentemente dalla denominazione attuale e che proprio per questo occorre una certificazione comunale.

È il primo di una serie di interpelli, pubblicati ieri. L’Agenzia torna sulla questione degli edifici «funzionalmente autonomi» con la risposta n. 21 all’interpello di un contribuente. Il contribuente possiede, in un suo edificio, tre unità immobiliari «funzionalmente autonome»: una a uso abitativo, un’altra a uso ufficio e una terza adibita a cabina elettrica (in servitù a favore dell’Enel). La richiesta è che tutte queste unità possano accedere al superbonus. Per le Entrate, però, il superbonus spetta solo all’unità immobiliare residenziale e non alle altre due.

Nell’eco-sismabonus possono rientrare anche le spese riguardanti gli interventi realizzati sulle singole unità immobiliari facenti parte dell’edificio interessato dagli interventi sulle parti comuni. Questo, però, «a condizione che gli interventi realizzati sulle singole unità siano di completamento dell’intervento sulle parti comuni nel suo complesso». A stabilire il principio è stata l’agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 18, pubblicata ieri.

Il sismabonus con demolizione e ricostruzione di edifici può essere ottenuto da un’impresa anche nel caso in cui sia proprietaria per millesimi di una frazione di un immobile.
A spiegarlo è l’agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello n. 26, pubblicata ieri. Secondo il documento, per accedere all’incentivo servono la piena proprietà dell’immobile, l’effettuazione di lavori e la successiva cessione a un terzo. Rientra in questa casistica, secondo le Entrate, una proprietà per millesimi acquisita in funzione di una successiva alienazione di alcune unità immobiliari.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©