Bonus sui negozi a rischio autogol: il credito d’imposta va tassato
La norma istitutiva non esclude la rilevanza a fini reddituali, come invece avviene per l’indennità di 600 euro
Il Fisco rischia l’autogol sul tax credit per i negozi affittati. Valutando come usare il credito d’imposta previsto dal decreto “cura Italia” (articolo 65 del Dl 18/2020) alcuni professionisti si sono imbattuti nel problema della contabilizzazione delle somme, e l’hanno segnalato a NT+ Fisco.
Il credito è pari al 60% del canone di locazione di marzo, limitato alle unità immobiliari in categoria C/1, e può essere usato in compensazione a partire dal 25 dello stesso mese, a patto che l’inquilino abbia regolarmente saldato il locatore. Fin qui nessun problema particolare, anche se il requisito del pagamento del canone è stato introdotto dalle Entrate in via interpretativa con la circolare 8/E e questo potrebbe generare qualche discussione.
Il punto è che il credito – riconosciuto ai soggetti esercenti attività d’impresa – dovrà essere iscritto a conto economico e dovrà avere, come contropartita, una sopravvenienza attiva di pari ammontare. Sopravvenienza che sarà tassabile, visto che la norma istitutiva del credito non ne prevede espressamente l’irrilevanza dal punto di vista fiscale. L’articolo 65, infatti, non detta eccezioni, diversamente da quanto previsto dall’articolo 28 dello stesso decreto per l’indennità di 600 euro («l’indennità di cui al presente articolo non concorre alla formazione del reddito» in base al Tuir). Lo stesso problema, peraltro, si pone anche per il credito d’imposta sulle spese di sanificazione degli ambienti di lavoro, previsto dall’articolo 64.
Prendiamo, ad esempio, una Srl che possiede un negozio di calzature e ha pagato a marzo un canone di 1.000: matura un credito di 600; deduce il costo di 1.000; “tassa” la sopravvenienza di 600. L’effetto concreto è che la deduzione viene erosa e scende da 1.000 a 400. Detto in altri termini, l’Ires al 24% riduce da 600 a 456 il vantaggio economico del credito (144 è l’incidenza dell’Ires su 600).
Si tratta di una penalizzazione che andrebbe corretta con la conversione del “cura Italia” oppure, nel caso gli emendamenti fossero ormai blindati, con il decreto Liquidità varato lunedì dal Consiglio dei ministri o con il prossimo decreto Aprile. I veicoli legislativi – insomma – non mancano.