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Bonus ricerca e sviluppo per il software acquistato da terzi in fase di conferimento

Quote di ammortamento

di Stefano Mazzocchi

La domanda

La legge 160/2019 dispone, all’articolo 1, comma 200, che sono considerate ammissibili le «quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica ...» di cui alla lettera d) stesso comma. Il decreto Mise (ministero dello Sviluppo economico) del 26 maggio 2020, all’articolo 6, comma 2, in tema di quote di ammortamento di cui alla lettera d), comma 200, articolo 1, della legge 160/2019, dispone, al quarto periodo, che «Sono in ogni caso escluse dalle spese ammissibili, ... le quote di ammortamento relative ai software e agli altri beni immateriali il cui costo deve considerarsi già incluso tra le spese ammissibili relative al credito d’imposta di cui all’articolo 3, del decreto legge 145/2013». A tale riguardo, non si comprende se il software acquisito a titolo oneroso a seguito di conferimento in azienda, ammortizzato annualmente, sia ammissibile al credito d’imposta R&S (ricerca sviluppo), essendo lo stesso impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo.
M. M. – Bologna

Si ritiene che nella fattispecie in esame il software rilevi ai fini della determinazione del credito d’imposta, in quanto è stato acquisito da terzi a titolo oneroso per effetto di un’operazione di conferimento di azienda (nel calcolo, si adotta la quota ammortizzabile annualmente). In caso contrario, il costo non rientrerebbe, alla luce di quanto dispone l’articolo 6, secondo comma, del Dm 26 maggio 2020. Si tratta di un limite introdotto dall’articolo 1, comma 200, della legge di Bilancio 2020 (legge 160/2019), in quanto la disciplina previgente prevedeva - come precisava la circolare 5/E/2016 - che «le spese relative alle ’privative industriali’ rilevano sia nel caso di produzione interna, sia nel caso di acquisto da fonti esterne, anche appartenenti al medesimo gruppo societario». Non solo: ai fini del credito d’imposta R&S, fino al periodo d’imposta 2019, rilevavano altresì «tutti i costi che l'impresa beneficiaria sostiene per lo sviluppo, il mantenimento e l'accrescimento di detti beni immateriali».

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