Controlli e liti

Bonus ricerca e sviluppo, spiegazioni in contraddittorio

Sotto esame degli uffici la documentazione solo formalmente corretta

di Roberto Lenzi

Credito di imposta ricerca e sviluppo: nel mirino del Fisco la costruzione di documentazione solo formalmente corretta e gli indicatori di rischio predittivi di attività potenzialmente fraudolenti. La circolare delle Entrate 21/E/2022 si concentra anche sul credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo previsto dall'articolo 3 del Dl 145/2013.

La circolare evidenzia che l’utilizzo indebito di questa agevolazione è ritenuto un comportamento che risulta connotato da un alto disvalore sociale a danno della collettività e che, al contempo, permette a colui che lo pone in atto di falsare le regole concorrenziali.

Il nodo-documentazione

Per quanto riguarda il controllo sul credito d’imposta per ricerca e sviluppo, l’agenzia delle Entrate ha riscontrato, in alcuni casi, che le imprese beneficiarie risultano assistite da soggetti che svolgono attività di consulenza sulle diverse misure agevolative, apparendo però specializzati nella costruzione di documentazione solo formalmente corretta al fine di dimostrare la spettanza del credito.

Il pericolo, in questi casi, è che l’azienda beneficiaria, più o meno consapevolmente, sia spinta a sfruttare il credito d’imposta ricerca e sviluppo pur non avendo effettivamente svolto un’attività che rientri nella definizione di R&S, costruendo quindi una serie di documenti (time-sheet, relazioni ecc.) che provino solo in apparenza l’esistenza di un’attività di R&S agevolabile.

Oltre a questo, l’agenzia delle Entrate ha riscontrato posizioni incoerenti rispetto ai presupposti oggettivi e soggettivi della misura agevolativa. Tali incoerenze possono rappresentare i primi indicatori di rischio e sono individuabili quando l’attività di ricerca e sviluppo, soprattutto se interna all’azienda, è difficilmente compatibile con l’attività economica dichiarata, con la struttura organizzativa dell’impresa, nonché con l’assenza di costi per l’attività di ricerca e sviluppo interna negli anni precedenti all’istituzione del credito d’imposta.

Il contraddittorio preventivo

I controlli prenderanno in considerazione la rischiosità dei soggetti beneficiari, limitando l’attività istruttoria esterna alle fattispecie più insidiose, e valorizzando al massimo le occasioni e gli strumenti di contraddittorio preventivo.

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