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Bonus Sud cumulabile con il nuovo credito d’imposta per gli investimenti in beni tecnologicamente avanzati

La risposta a interpello 360/2020 consente la fruzione congiunta dei due incentivi ma entro il limite massimo del costo sostenuto

di Alessandro Sacrestano

Sono cumulabili il bonus investimenti nel Mezzogiorno (legge 208/2015) e il credito d'imposta fissato dalla legge di Bilancio 2020 per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232). A chiarirlo è la risposta a interpello 360/2020 del 16 settembre, con cui l'agenzia delle Entrate ha escluso ogni preclusione di fruizione congiunta dei due incentivi, purché ciò avvenga entro il limite massimo del costo sopportato.

L'impresa istante evidenzia di aver realizzato, in particolare, un investimento che integra entrambi i presupposti oggettivi delle leggi di agevolazione in argomento. Al riguardo, quindi, sottolinea che l'articolo 1, comma 192, della legge di bilancio 2020 prescrive che il bonus da questa disciplinato – finalizzato a supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato - è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto per l'investimento stesso.

Su altro fronte, la disciplina del credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno non pone un limite alla sua cumulabilità, e questo tanto con gli aiuti di Stato de minimis che con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto gli stessi investimenti.

La questione, quindi, è affrontata dall'agenzia delle Entrate in senso favorevole alla cumulabilità dei due incentivi. Il Fisco ricorda, nel dettaglio, che entrambe le discipline di agevolazione sono accumunate da un'unica previsione in ordine alla fruizione congiunta con altre misure di aiuto. Tale previsione è sostanziata nella necessità, vigente per tutti e due i bonus, che l'eventuale cumulo di più benefici non porti a godere di un incentivo netto che sia superiore al costo sopportato dall'impresa per acquisire il bene strumentale.

Alla luce di ciò, l'Agenzia ritiene che, in relazione ai medesimi investimenti, sia possibile cumulare i due benefici, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto per l'investimento. Anzi, ricorda l'amministrazione, segnatamente al bonus investimenti nel Mezzogiorno, seppur nella formulazione vigente fino al 28 febbraio 2017, la circolare 34/E/2016, aveva già precisato che lo stesso è cumulabile con la maggiorazione del 40 per cento del costo di acquisizione degli investimenti in beni materiali strumentali nuovi, prevista dall'articolo 1, commi da 91 a 94, della 208/2015 (superammortamento), misura del tutto analoga al credito di imposta per investimenti in beni strumentali previsto dalla legge di Bilancio 2020.