I temi di NT+Spazio imprese

Carburanti, depositi inattivi a rischio revoca

Le linee guida delle Dogane illustrate nell’open hearing: focus sulle frodi legate a Iva e accise ridotti

di Benedetto Santacroce e Ettore Sbandi

Fenomeni fraudolenti in materia di Iva e accise ridotti nell’ultimo periodo e stretta preventiva sui depositi inattivi di oli minerali. Questi i due temi dell’open hearing tenutosi il 3 dicembre dall’agenzia Dogane Monopoli (Adm), che ha iniziato un processo di condivisione dei risultati raggiunti dopo i numerosi provvedimenti normativi ed amministrativi degli ultimi anni e che, almeno per effetto deterrente, hanno sicuramente portato ad apprezzabili risultati in termini di contrazione delle frodi in un settore che, in effetti, per circa dieci anni ne è stato gravemente compromesso.

In realtà, la condivisione operata è in fase iniziale, avendo l’Agenzia presentato uno schema ove, visivamente, si evince come i movimenti giudicati “antieconomici” aumentano e si riducono ad ogni norma e provvedimento (essenzialmente ad ogni legge di bilancio degli ultimi cinque anni). Sebbene non sia chiaro il carattere di antieconomicità utilizzato per le valutazioni operate dall’amministrazione, ove tale carattere si manifesta come indice di antifrode e non come presupposto autorizzativo per operare, senz’altro la linea giuridica seguita dal comparto è corretta e tiene ad ogni ipotesi di resistenza anche giudiziale.

Altro punto interessante sta nella sovrapposizione di temi Iva e accise, con la seconda imposta senz’altro più semplice da controllare rispetto alla prima, che manifesta sintomi patologici anche dopo che i beni siano transitati per un deposito fiscale o commerciale, ovvero posti in essere da soggetti che non titolari di licenze per tali depositi. In effetti, oltre alle limitazioni soggettive poste in essere sul lato accise, sono soprattutto i provvedimenti Iva a suscitare il maggiore interesse, per esempio proprio ora con l’inibizione delle lettere di intento per i carburanti e, per quelle che possono residuare, con il loro monitoraggio in tempo reale.

Eppure, la strada percorsa dal settore della distribuzione dei prodotti petroliferi è efficace e corretta e trova condivise e compatte tutte le categorie associative che, proattivamente, hanno manifestato apprezzamento per i risultati raggiunti, al contempo senza mancare di osservare talune perplessità circa i recenti sviluppi amministrativi che rendono di fatto inaccessibile l’accesso al mercato e difficile la stessa permanenza nello stesso.

Resta ora da attuare, da parte delle Dogane, la disposizione dell’articolo 1, comma 1078, della legge 178/2020, sulla quale l’amministrazione chiama il comparto a proporre i propri contributi. Con questa norma, infatti, si dispone la revoca dei depositi inattivi per più di 6 mesi e si demanda ad Adm il compito non semplice di individuare gli indici specifici per valutare la predetta inoperatività in base all’entità delle movimentazioni rapportata alla capacità di stoccaggio e alla conseguente eppure vaga «gestione economica dell’attività del deposito».