Controlli e liti

Cartelle, benefici per le rateazioni da confermare nel 2022

Con il termine per pagare a 180 giorni molte dilazioni saranno chieste più avanti

di Luigi Lovecchio

Per le istanze di dilazione con l’agente della Riscossione presentate dal 1° gennaio 2022 tornano applicabili le regole ordinarie, e non più le misure di favore dettate nella disciplina emergenziale, rimaste in vigore fino al 31 dicembre 2021. Ciò significa, tra l’altro, che la condizione di decadenza dal beneficio del termine è diventata di 5 rate, in luogo delle precedenti 10 (o, in taluni casi, 18). In realtà, per tutte le cartelle notificate dopo la ripresa della riscossione – dal 1° settembre 2021 – l'esigenza di trasmettere la domanda di rateazione si pone solo nel corso del 2022. Da qui, la necessità di prorogare almeno fino alla fine di quest’anno le norme da Covid-19, come peraltro auspicato anche in documenti ufficiali.

Per effetto della normativa recata nell’articolo 68, Dl 18/2020, in caso di istanza di dilazione presentata entro il 31 dicembre 2021, la causa di decadenza dal piano di rientro è elevata a 10 rate complessivamente non pagate. Inoltre, a seguito del Dl 146/2021, per le dilazioni già pendenti alla data dell’8 marzo 2020, la condizione di decadenza è ulteriormente allungata a 18 rate non pagate.

Per effetto delle disposizioni contenute nell’articolo 13-decies, Dl 137/2020, infine, alle domande inoltrate entro la fine dell’anno scorso sono correlati due altri benefici. Il primo consiste nell’incremento da 60mila a 100mila euro del limite di debito oltre il quale il debitore non deve comprovare lo stato di difficoltà. Perciò, entro tale soglia l’interessato era libero di chiedere la durata che preferiva del piano di rateazione (purché entro 72 rate mensili). Il secondo beneficio consisteva nella possibilità di dilazionare debiti già oggetto di rateazioni decadute prima dell’8 marzo 2020, senza dover corrispondere le rate pregresse per poter accedere alla nuova dilazione.

Dalle domande presentate da quest'anno, le suddette previsioni di favore sono venute meno. Il punto è, tuttavia, che le norme coordinate del Dl 146/2021 e della legge di Bilancio 2022 hanno stabilito che per le cartelle notificate dal 1° settembre 2021 al 31 marzo 2022 il termine di pagamento è elevato da 60 a 180 giorni dalla notifica. Quindi le domande di rateazione riguardanti le nuove cartelle non giungeranno prima di febbraio-marzo di quest’anno: troppo tardi per rientrare nei benefici.

Proprio per questo motivo, è stata approvata nel mese di ottobre 2021 una risoluzione parlamentare che impegnava il Governo a valutare «l’opportunità di rendere strutturali alcuni recenti interventi di maggior favore per il contribuente (attualmente a validità temporanea)». Peraltro, una soluzione analoga era contenuta nella relazione sullo stato della riscossione depositata in Parlamento a luglio 2021, redatta da agenzia delle Entrate ed Entrate-Riscossione, in cui si proponeva tra l’altro di recepire nella normativa a regime la clausola di decadenza relativa alle 10 rate non pagate. In attesa della riforma della riscossione, sede naturale per introdurre le modifiche auspicate, occorrerebbe dunque farsi carico delle necessità immediate dei debitori. Confermando le disposizioni appena elencate, al più tardi con la conversione del Dl Milleproroghe.

Sintesi
1. I vantaggi venuti meno

Le istanze di dilazione presentate fino al 31 dicembre 2021 avevano tre vantaggi: a) la clausola di decadenza era elevata a 10 rate non pagate (18, per le dilazioni pendenti all’8 marzo 2020); b) il limite di debito oltre cui va provato lo stato di difficoltà era di 100 mila euro; c) era possibile dilazionare debiti relativi a dilazioni già decadute senza pagare in anticipo le quote pregresse.
2. Le ragioni per il ripristino

La normativa recente ha disposto che il termine per pagare le cartelle notificate dal 1° settembre 2021 al 31 marzo 2022 è elevato a 180 giorni. Ne consegue che per molti debitori la concreta esigenza di presentare la domanda di rateazione si propone solo nell’anno in corso. Sarebbe opportuno confermare le agevolazioni nel 2022, come auspicato anche in documenti ufficiali.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©