Controlli e liti

Cartelle, nuovo stop per fermi e pignoramenti

Misure esecutive e cautelari nella moratoria fino al 31 maggio: le Pa pagheranno i fornitori senza verifica sui ruoli

di Luigi Lovecchio

La proroga al 31 maggio della sospensione dei pagamenti all’agente della riscossione comporterà il mantenimento del blocco delle misure cautelari (fermi e ipoteche) e dei pignoramenti. Con il comunicato stampa di venerdì scorso (si veda Il Sole 24 Ore del 1° maggio), il ministero dell’Economia ha anticipato che in un prossimo provvedimento legislativo il periodo di moratoria delle attività di Agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader), scaduto a fine aprile per effetto del decreto sostegni (Dl 41/2021), sarà prolungato di un altro mese.

Ciò avrà plurimi effetti, sia dal lato dei versamenti del contribuente sia dal lato delle azioni di recupero di Ader. Sotto il primo profilo, è chiaro che anche i pagamenti delle rate di dilazioni concesse ai sensi dell’articolo 19 del Dpr 602/1973, in scadenza a maggio, sono sospesi. Il versamento delle somme sospese dovrebbe essere effettuato, in teoria, in un’unica soluzione, entro il mese di giugno. A fronte di una sospensione che, almeno potenzialmente, ha interessato 15 rate, a partire da quella in scadenza a marzo 2020 – data di entrata in vigore dell’articolo 68 del Dl 18/2020 –, è evidente che occorre a questo punto affrontare il problema del rientro degli importi non corrisposti. A stretto rigore, il debitore potrebbe versare almeno 6 rate entro maggio, così da rispettare il tetto delle 10 rate non pagate, raggiunto il quale si decade dal piano di rientro. Così facendo, l’interessato conserverebbe il diritto al piano di rateazione, con l’effetto che, a partire da giugno, lo stesso potrebbe limitarsi a riprendere i pagamenti mensili del piano in questione. E tuttavia anche il versamento di 6 rate potrebbe risultare proibitivo per i contribuenti in difficoltà. Sarebbe quindi più che opportuno intervenire legislativamente, disponendo la rimodulazione della dilazione originaria, con allungamento della scadenza per un numero di rate pari a quelle non pagate nel periodo di sospensione.

Dal lato delle azioni di recupero, a parte lo stop alle notifiche delle di pagamento, il differimento della sospensione comporterà ope legis anche il blocco dei nuovi fermi amministrativi dei veicoli e dell’iscrizione di ipoteche. Saranno altresì inibite per un altro mese le azioni espropriative. Dovrebbe proseguire inoltre la preclusione ai pignoramenti delle quote stipendiali ed alle pensioni, che richiederà un intervento modificativo puntuale dell’articolo 152 del Dl 34/2020.

È invece automatica la prosecuzione del blocco delle verifiche degli enti pubblici, effettuate ai sensi dell’articolo 48-bis del Dpr 602/1973. Si ricorda al riguardo che, in caso di pagamenti di importo superiore a 5mila euro, le Pubbliche amministrazioni devono controllare se il beneficiario ha morosità verso l’agente della riscossione. In caso di riscontro positivo, l’ente sospende il pagamento per un importo pari al debito a ruolo e l’Ader notifica il pignoramento presso terzi. Questa tipologia di verifica, dunque, non potrà essere effettuata sino a fine maggio e le somme dovute dalla Pa saranno versate integralmente.

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