Controlli e liti

Cassa commercialisti: siamo esclusi dalla definizione agevolata, non pagate

di Federica Micardi

Commercialisti fuori dalla rottamazione dei contributi previdenziali. La Cassa dottori commercialisti informa i propri iscritti, che si sono rivolti ad Equitalia per chiedere di rottamare le proprie cartelle contributive che l’accesso a questa “definizione agevolata” per loro è precluso.

La Cnpadc e febbraio ha, infatti, diffidato Equitalia e Riscossioni Sicilia dall’inviare proposte di rottamazione ai propri iscritti.

All’epoca il presidente della Cassa Walter Anedda aveva spiegato così questa decisione: «L’eventualità di rottamare una cartella della Cassa è illegittima; oggi abbiamo anche la sentenza della Corte costituzionale a supportare questa posizione. Non si possono compromettere le entrate delle Casse».

È stato l’agente della riscossione - in base ad un impegno assunto verso la Cnpadc - ad informare la Cassa che alcuni suoi iscritti erano intenzionati ad aderire alla rottamazione. Nella lettera che la Cassa sta inviando a questi iscritti viene precisato che se Equitalia dovesse fornire loro l’ammontare complessivo delle somme da versare, e queste venissero saldate, senza il pagamento delle sanzioni e degli interessi l’operazione non permetterebbe di chiudere la pendenza e regolarizzare la propria posizione. La Cassa ricorda, inoltre, che «fino all’integrale pagamento di ogni pendenza a titolo di contributi, sanzioni e interessi dovuta alla Cassa... sarà impossibile considerare valide le relative annualità ai fini previdenziali e non potrà essere erogato il correlato trattamento pensionistico».

Del sistema previdenziale dei professionisti non tutte le Casse si sono rivolte ad Equitalia per il recupero dei ruoli, la questione “rottamazione sì o no” riguarda solo quelle che lo hanno fatto, le altre, invece, sono automaticamente escluse.

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