Professione

Cassa commercialisti sostiene gli iscritti nella crisi da Covid-19

Nel bilancio 2020, con un avanzo di oltre 476 milioni, vola la spesa per assistenza

di Matteo Prioschi

Avanzo corrente che supera i 476 milioni di euro nel bilancio 2020 della Cassa dottori commercialisti approvato ieri dall’assemblea dei delegati dell’ente, in un anno che ha visto crescere sensibilmente l’ammontare delle prestazioni assistenziali erogate in favore degli iscritti, al fine di attutire le difficoltà generate dall’emergenza Covid-19.

Il patrimonio sale così a 9,315 miliardi di euro, pari a 29,7 volte il valore delle pensioni erogate. La spesa dei trattamenti pensionistici è arrivata a 323 milioni di euro, in crescita del 5,3% sull’anno precedente, mentre le entrate da contributi ammontano a oltre 897 milioni, con un aumento dell’1,9% per effetto dell’incremento dei redditi e del volume d’affari relativi al 2019 sul 2018 e un leggero ritocco dell’aliquota media soggettiva (incrementabile dagli iscritti) attualmente pari al 13,34% (13,2% nel bilancio precedente).

Aumentano gli iscritti, arrivati a 70.597 (+1,3%) ma anche i pensionati 8.988 (+5,3%) con un rapporto di 7,9 a 1 analogo a quello del 2019, ma in calo rispetto all’8,6 del 2018 e con una previsione di scendere a 7,1 nell’anno in corso. Un trend che risente dell’evoluzione demografica degli iscritti che costituiscono una platea relativamente giovane dato che il 55% ha meno di 50 anni ma inizia a fare i conti con il pensionamento dei baby boomer e che comunque non desta preoccupazione nel lungo periodo, come da bilancio di sostenibilità a 50 anni.

Il patrimonio mobiliare vale circa 8,3 miliardi di euro, in aumento del 5% sul 2019 con un rendimento netto complessivo dell’1,91% e del 2,15% per la sola componente finanziaria. Un rendimento, ha sottolineato il presidente Stefano Distilli, ottenuto con investimenti improntati alla tranquillità per quanto riguarda il rendimento e la resistenza alle turbolenze dei mercati finanziari. Il patrimonio immobiliare vale oltre 326 milioni di euro con una redditività netta dell’1,64 per cento.

La spesa assistenziale, pari a 23 milioni di euro, è cresciuta del 49,1% sul 2019, con oltre 5,7 milioni di euro erogati a 4.591 commercialisti che hanno richiesto il contributo a sostegno della professione, quello per gli affitti o i finanziamenti. «A questo proposito - ha affermato Distilli - siamo in attesa della conclusione dell’iter di approvazione della delibera adottata il 6 ottobre 2020 per destinare nei prossimi dieci anni agli interventi di welfare una percentuale dell’avanzo di gestione pari al 5% rispetto all’attuale 2 per cento».

Per l’anno in corso, nonostante l’aumento ulteriore di spese welfare e previdenziali, si conta di chiudere con un avanzo corrente di 421 milioni di euro.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©