Professione

Cassa dottori commercialisti, under 35 senza minimale

Salta il contributo minimo per i primi cinque anni. Aiuti per le neomamme

di Federica Micardi

La Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti amplia gli interventi di welfare per donne e giovani. Le delibere sono state approvate dai ministeri vigilanti.Dal prossimo anno i neoiscritti, circa 1.800/ 2.000 l’anno, potranno scegliere di non versare il contributo minimo soggettivo, pari nel 2020 a 2.685 euro, per cinque anni invece che per tre; potranno quindi versare il contributo soggettivo, che è pari al 12% del reddito, senza fare alcuna comunicazione alla Cassa. Se si tratta di nuovi iscritti under 35 allora l'esclusione dall'obbligo del “minimo” viene estesa, sempre per cinque anni, anche al contributo integrativo – che ha un'aliquota del 4% e un importo minimo di 806 euro.

Le neo mamme iscritte non in via esclusiva otterranno un’integrazione dell'assegno erogato da un altro ente previdenziale se questo è inferiore di quello previsto da Cassa dottori. Le neo mamme infatti non possono cumulare più indennità di maternità e questo le metteva spesso in una condizione di svantaggio rispetto alle colleghe iscritte alla sola Cnpadc.

Per questi due interventi la Cassa guidata da Walter Anedda ha stimato una spesa intorno ai tre milioni di euro.

Difficile, invece fare delle stime per la terza novità di welfare che interessa i dottori commercialisti impossibilitati all'attività a causa di una malattia o di un infortunio. Fino ad oggi dopo tre mesi di inattività la Cassa iniziava ad erogare un aiuto economico parametrato al reddito.; d’ora in poi questa forma di aiuto scatterà dopo due mesi.

Approvata infine una norma che permette al Cda di regolamentare la riscossione rateale in caso di accesso alla regolarizzazione agevolata.

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