Cessione dei crediti: dimenticato il fotovoltaico trainato da sismabonus
Il modello di comunicazione dell’opzione per le spese sostenute nel 2020 con contempla gli impianti solari agevolati dall’antisismico
Cortocircuito compilativo per chi volesse cedere il credito d’imposta derivante dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico come intervento “trainato” dal sismabonus, (articolo 119, comma 5, del decreto Rilancio).
L’ipotesi, evidentemente, non è stata prevista al momento della predisposizione del modello di “Comunicazione dell’opzione” di cui agli articoli 119 e 121 del Dl 34/2020, con conseguenze particolarmente penalizzanti per chi ha sostenuto tali spese già nel 2020. Senza invio, infatti, l’opzione è inefficace nei confronti dell’Agenzia (punto 4.9 del Provvedimento dell’8 agosto 2020), per cui i contribuenti interessati dovrebbero rassegnarsi alla detrazione. Il rischio, per chi non è capiente, è quello di perdere definitivamente la quota relativa al 2020.
Ma vediamo come nasce il problema. La realizzazione dell’impianto fotovoltaico, unitamente all’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati, è l’unico intervento che può essere trainato, oltre che dai lavori “trainanti ecobonus” anche dal solo “sismabonus” (circolare 24/E/2020, paragrafo 2.2.2.). Come affermato dallo Sviluppo economico nelle risposte rese a “Telefisco-110%” lo scorso 27 ottobre, dato che per il decreto Requisiti del 6 agosto 2020 l’ipotesi in esame non richiede alcuna attestazione, il contribuente deve munirsi della sola asseverazione della riduzione del rischio sismico, di cui al decreto 58/2017, modificato dal decreto 329/2020.
Purtroppo, però, quando si compila il modello telematico per comunicare l’opzione per cessione del credito o sconto in fattura relativo all’impianto fotovoltaico, il sistema richiede obbligatoriamente (aspetto confermato anche dalle specifiche tecniche, a pag. 17) di inserire il codice Enea di asseverazione per le spese ecobonus, che nessun tecnico rilascia in quanto non prevista in questo caso. Peraltro, anche volendo, risulta che non sia possibile compilare una asseverazione energetica limitata al solo intervento trainato in assenza di un trainante ecobonus.
Si tratta di un problema tecnico da risolvere con urgenza (possibilmente prima del 31 marzo) per evitare danni ai contribuenti che si trovano, incolpevolmente, in questa situazione. E potrebbe essere anche l’occasione per un rinvio.