Imposte

Cessione a tutte le partite Iva estesa anche ai crediti 2021

L’ampliamento riguarda il Superbonus e tutti gli altri bonus edilizi

di Giorgio Santilli

Arriva al traguardo la possibilità di ulteriori cessioni dei crediti relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi per cui la prima cessione fosse stata comunicata all’Agenzia delle Entrate prima del 1° maggio 2022. Si libereranno così molti dei vecchi bonus edilizi incagliati. L’emendamento presentato dal governo e anticipato sul Sole 24 Ore del 26 luglio è stato infatti approvato ieri dalla Camera e va ora al Senato per la ratifica finale. Con questa approvazione, Mario Draghi mantiene la promessa fatta nel suo ultimo discorso al Senato di favorire lo sblocco dei crediti del Superbonus ed evitare così il fallimento di migliaia di imprese.

Con l’approvazione dell’emendamento viene superata l’esclusione - evidentemente contraddittoria - della cessione di crediti per i vecchi bonus edilizi inserita nel decreto legge Aiuti 1 (numero 50/2022). Quel provvedimento da una parte prevedeva che le nuove condizioni facilitate di cessione del credito ad opera delle banche potessero essere applicate «anche alle cessioni e agli sconti in fattura comunicati all'Agenzia delle entrate prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto» (15 luglio 2022). Dall’altra (al comma 3 dell'articolo 57) disponeva che «le disposizioni di cui all'articolo 14, comma 1, lettera b), si applicano alle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all'Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022».

La disparità viene ora superata e sarà quindi «sempre» possibile alle banche la cessione dei crediti «a favore di soggetti diversi dai consumatori o utenti» che abbiano un conto corrente. Una dizione molto ampia - più ampia di quella di «soggetti professionali» contenuta inizialmente nel decreto legge 50 - che ricomprende tutte le partite Iva, le imprese, i professionisti. In particolare potrebbero essere le grandi utilities a consentire l’ampliamento della capacità fiscale complessiva necessario per riattivare il mercato della cessione dei crediti.

Ma quali sono i bonus che possono essere ceduti secondo l’articolo 121 del decreto legge 34/2020? Tutti i bonus di recupero edilizio (a partire dal 50%), quelli di efficientamento energetico (il Superbonus ma anche il resto della gamma dal 65% in su), il bonus per gli interventi antisimici, il cosiddetto bonus facciate che è stato largamente utilizzato nel 2021 prima della sua scadenza naturale, il bonus per l’installazione di impianti fotovoltaici, il bonus per l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e infine il bonus per il superamento e l’eliminazione di barriere architettoniche.

Grande soddisfazione delle forze politiche che da mesi si battono per facilitare la cessione dei crediti legati al Superbonus. Il relatore del decreto semplificazioni, il presidente della commissione Finanze Luigi Marattin, ha detto che la norma «è stata approvata all’unanimità» sottolineando che «la politica, quando vuole, supera le divisioni». Per la presidente della commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi (Pd), una dei parlamentari più attivi su questo fronte, «l’approvazione dell’emendamento sui crediti d’imposta proposto dal governo in sinergia con la commissione Finanze è una buona notizia, un passo avanti rispetto allo sblocco dei crediti del 110%. Siamo soddisfatti del lavoro svolto».

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