Contabilità

Cfc, interessi non più deducibili

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di Giacomo Albano

Viene meno, con effetti retroattivi, la possibilità di dedurre gli interessi passivi per le holding industriali che controllano società estere. La legge di Bilancio riscrive ancora una volta le regole di deducibilità degli interessi passivi dei soggetti Ires, abrogando la possibilità di considerare nel risultato operativo lordo i dividendi relativi a società controllate non residenti.

L’articolo 96 del Tuir prevede che gli interessi passivi, per la parte che eccede gli interessi attivi, possano essere dedotti fino a concorrenza del 30% del risultato operativo lordo (Rol). In caso di opzione per il consolidato, le eccedenze di interessi passivi sono compensabili con le eccedenze di Rol dei soggetti consolidati; in tal modo le holding industriali possono dedurre gli interessi sui finanziamenti contratti per l’acquisto delle controllate residenti.

Il Dlgs 147/2015 aveva previsto che nel calcolo del risultato operativo lordo si potesse tener conto dei dividendi provenienti da società controllate non residenti. In tal modo veniva riconosciuta la deduzione degli interessi passivi anche in relazione agli investimenti partecipativi esteri. Con la modifica introdotta viene quindi eliminata – dopo un anno dalla sua entrata in vigore – tale possibilità.

La modifica avrà effetti dal periodo d’imposta 2017, penalizzando in maniera retroattiva i gruppi con partecipate estere

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