L'esperto rispondeImposte

Chance rimborso per le detrazioni non fruite sugli arretrati pensionistici

Il termine di decadenza per la presentazione dell’istanza è di 48 mesi dalla data in cui l’Inps ha operato la ritenuta

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di Michela Magnani

La domanda

Un contribuente nel 2023 percepisce 29.373 euro di arretrati pensionistici, derivanti da un ricalcolo effettuato dall’Inps su una pensione di vecchiaia riferita agli anni 2018-2023 e l’Inps stessa, in qualità di sostituto d’imposta, ha applicato la ritenuta Irpef del 23% pari a 6.755,79 euro. Tuttavia, se gli stessi redditi fossero stati regolarmente corrisposti negli anni di competenza, quindi nel 2018 e negli anni seguenti fino al 2023, il contribuente avrebbe potuto usufruire, anno per anno, delle detrazioni per redditi di pensione, non pagando alcuna imposta. Considerando che l’articolo 21, comma 4 del Tuir, consente di usufuire delle detrazioni di cui non si è beneficiato negli anni precedenti, qual è la corretta interpretazione da dare? Le eventuali detrazioni redditi da pensione vanno calcolate una tantum sui 29.373,00 euro corrisposti come arretrati nel 2023, quindi con le regole vigenti nel 2023 (detrazione spettante 656 euro), oppure è possibile pretendere la somma delle detrazioni non fruite anno per anno nel periodo 2018-2023 facendo una simulazione ex-post? È chiaro che, in quest’ultimo caso, la somma delle detrazioni compenserebbe le ritenute subite
C. M. - Latina

Preliminarmente, si presuppone che la tassazione separata sia stata applicata dall’Inps in quanto lo stesso ha ritenuto che fossero soddisfatti i requisiti fissati dal Tuir per tale regime di tassazione. Per quanto riguarda invece il riconoscimento delle detrazioni d’imposta previste dall’articolo 21, comma 4 dello stesso Tuir, si rileva che tale comma prevede che l’imposta determinata ai sensi dei precedenti è ridotta di un importo pari a quello delle detrazioni previste nell’articolo 12 e nei commi...