Professione

Commercialisti, il 29 aprile l’elezione del Consiglio nazionale

La ministra Cartabia ha firmato il decreto che stabilisce la nuova convocazione elettorale

di Federica Micardi

Le elezioni del Consiglio nazionale dei commercialisti si svolgeranno il 29 aprile.

Lo ha stabilito il ministero della Giustizia con un decreto firmato venerdì 21 gennaio dalla ministra Marta Cartabia. Il rinvio del voto per i nuovo vertici della categoria - inizialmente previsto per il 29 marzo - era nell’aria da giorni, da quando cioè è stata decisa la nuova data per le elezioni degli ordini locali, che si dovrebbero svolgere il 21 e il 22 febbraio in modalità solo telematica (informativa 6/2022 del Consiglio nazionale).

Con il rinvio di un mese la presentazione delle liste per il nazionale – da effettuare almeno 60 giorni prima del voto - sarà successiva alle elezioni locali. La decisione di un rinvio risponde a logiche di opportunità, questione presentata al ministero dai commissari che attualmente guidano il Consiglio nazionale (Rosario Giorgio Costa, Paolo Giugliano e Maria Rachele Vigani) con una nota riservata del 15 gennaio.

«Il ministero ha preso questa decisione, anche su sollecitazione dei commissari,- spiega il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto - per questioni di simmetria temporale con lo spostamento del voto dei territoriali deciso dal Tar; un rinvio - prosegue Sisto - che ha lo scopo di garantire anche il voto per il nazionale; una decisione che - conclude il sottosegretario - dimostra il costante interesse del ministero a tutela delle professioni».

È presto, però, per cantare vittoria. Oltre a possibili ricorsi futuri, che non si possono escludere, ce ne sono ancora di pendenti. Uno (il numero 396) è stato presentato il 17 gennaio dall’Ordine di Latina e da un commercialista, contro l’obbligo del voto solo a distanza e l’annullamento dei voti già espressi per corrispondenza, deciso dal ministero della Giustizia con la nota del 13 gennaio. Sul punto il Tar si esprimerà il 18 febbraio.

C’è poi il ricorso 8687 presentato il 13 settembre 2021 da Felice Ruscetta contro la delibera del Consiglio nazionale che aveva indetto le elezioni locali per l’11 e il 12 ottobre, poi sospese. Il ricorso, mai ritirato nonostante le dimissioni del Consiglio nazionale sarà trattato nel merito, in udienza pubblica, il 25 febbraio.

Capitolo chiuso, invece, per il ricorso presentato il 3 gennaio da cinque commercialisti romani che, per questioni di sicurezza sanitaria hanno chiesto - ed ottenuto - di poter esprimere il voto da remoto; ricorso che ha comportato la sospensione delle elezioni territoriali del 20 e 21 gennaio poi posticipate al 21 e 22 febbraio.

Sabato 22 gennaio è anche l’ultimo giorno utile entro cui gli Ordini locali devono comunicare agli iscritti, via Pec o con gli altri mezzi indicati dal comma 2, articolo 18 del Dlgs 139/2005 le nuove modalità di voto e le nuove date delle elezioni. Il riferimento alle “nuove modalità di voto” interessa i 58 Ordini locali che hanno deliberato per il voto in presenza e che, con l’informativa 6 del Consiglio nazionale sono stati caldamente invitati a revocare in autotutela la decisione assunta e a deliberare per il voto a distanza.

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